Esclusiva, Sica: "Il Napoli deve temere la voglia di rivalsa di Zapata"

A poche ore del match tra Napoli e Torino al Maradona, TorinoGranata ha sentito il giornalista napoletano Stefano Sica, collaboratore di AIC Equipe Campania e FootballWeb.it. 

Questa sera il Toro troverà un Napoli sicuramente migliore di quello all'andata.

Certamente rinfrancato. Già da Reggio Emilia si è intravista una prima svolta e non inganni il punteggio o l'inconsistenza dell'avversario: il Napoli ha cominciato a far rivedere quei meccanici che lo hanno reso grande con Spalletti. Pressione alta, riaggressione immediata dopo una palla persa, densità negli ultimi 20 metri quando si attacca. Con la Juve è arrivata un'altra conferma in tal senso, ma di acqua sotto i ponti ne dovrà passare.

Cosa può temere la squadra di Calzona dal Toro?

Intanto la solita voglia di rivalsa dell'ex Zapata. E poi la capacità di Juric nel leggere le partite e trovare volta per volta le contromosse tattiche. Se il Toro, che in quanto a capacità offensiva denuncia qualche difficoltà oggettiva quest'anno, dovesse tenere un atteggiamento attendista con linee troppo strette, per il Napoli la partita potrebbe essere difficile.

Ci saranno o no Osimeh e Rramanhi?

Osimhen è abile e arruolabile e ci sarà. Per Rrahmani si stanno facendo invece i salti mortali per recuperarlo per la sfida col Barcellona, da escludere un suo impiego col Toro.

Cos'è cambiato con Calzona?

Come dicevamo: la mentalità, che poi deve essere accompagnata a quella sufficiente fiducia e ad una certa dose di autostima che solo i risultati positivi possono corroborare. Serviranno conferme. Ma il Napoli, grazie alla "ricerca" di Calzona, sembra aver recuperato quei codici che aveva smarrito. Da vedere se poi questa ritrovata vena in fase offensiva si coniugherà con una certa solidità difensiva venuta meno in questa stagione. Ma si sa che la tesi svolta da Calzona a Coverciano era incentrata sull'allenamento della linea difensiva a quattro con orientamento sulla palla....

Cosa non ha funzionato con Mazzarri? Ha pagato forse gli errori precedenti di Garcia?

Mazzarri ha provato con abnegazione e sincerità a "spallettizzare" questa squadra. Sia nei principi sia nella scelta del sistema di gioco. Non ci è riuscito sia per una situazione ambientale difficile, con tanti giocatori scontenti e un contesto di transizione come il mese di gennaio in pieno mercato invernale, sia per l'assenza prolungata di alcuni big come Osimhen e Anguissa, impegnati con la Coppa l'Africa. Credo che Calzona se ne stia accorgendo quanto il loro apporto sia fondamentale in un gruppo nel quale molti elementi hanno abbassato quest'anno il loro livello prestazionale. Poi, con l'occasione della Supercoppa, Mazzarri stesso ha pensato di resettare tutto, cambiare sistema di gioco e infondere a questa squadra una mentalità difensivistica a cui non era abituata. A Riad ha pure funzionato, ma in campionato non si poteva continuare così. Il suo Napoli dava ormai la sensazione di essere indirizzato verso un'amena metà classifica.

Che vuoto ha lasciato Spalletti?

Un vuoto grande, di entusiasmo, passione collettiva (quel tatuaggio sull'avambraccio è entrato nel cuore dei tifosi ed è impresso idealmente in ognuno di loro), leadership verso il gruppo e capacità di contenimento e controllo verso un presidente spigoloso come De Laurentiis. Venuto meno Spalletti, sono emerse certe problematiche sommerse che De Laurentiis aveva provato a minimizzare con troppa - e alla fine dei conti - deleteria megalomania. Spalletti in questo contesto era anche un normalizzatore.

Il Toro, secondo te, può ancora ambire ad andare in una coppa europea?

Europa potrebbe significare anche Conference e, allora, perché non crederci? Malgrado la concorrenza di Lazio e Fiorentina, la classifica mi sembra corta e i punti in ballo tanti. Sarebbe anche un premio meritato per Juric che ritengo ancora tra i migliori allenatori della categoria.

Un pronostico per questa sera?

"Mi auguro che il Napoli voglia un po' vendicare l'umiliazione dell'andata...