ESCLUSIVA TG - Beneforti: “Torino e Bologna si equivalgono e alla fine potrebbe essere un episodio a decidere il risultato”

24.11.2023 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Claudio Beneforti
Claudio Beneforti

Claudio Beneforti è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Con Beneforti, giornalista de Il Corriere dello Sport, abbiamo parlato della partita  che si disputerà domenica fra il Bologna, squadra che segue quotidianamente, e il Torino.

Il Bologna è in una situazione buona sia di classifica sia di forma, cosa c’è di diverso rispetto alla scorsa stagione?
“Di sicuro il Bologna ha una consapevolezza maggiore perché sa di andare in campo conscio e convinto di poter fare risultato contro qualunque avversario, anche quelli forti. Poi è una squadra che è sicuramente più forte di quella dell’anno scorso seppur sia diversa: lo scorso anno forse era esteticamente più bella perché aveva un playmaker come Schouten che dava geometrie e ripuliva il gioco, non a caso il buon Sinisa lo chiamava la lavatrice del Bologna per come era bravo proprio a ripulire il gioco, mentre quest’anno ha due uomini davanti alla difesa come Aebischer e Freuler che assicurano copertura e come due guardie svizzere garantiscono tanto filtro e tanto lavoro prima che la palla arrivi ai difensori e di conseguenza i difensori si sentono sicuramente più protetti. Non c’è più Arnautovic, ma la sua partenza ha consentito a Zirkzee di responsabilizzarsi e sta facendo quello che fino alla scorsa stagione erano le sue potenzialità tecniche e infatti tutti si sono accorti di lui, ma in realtà il Bologna era sorpreso lo scorso anno per come il giocatore non riusciva a porsi e non quest’anno per come si pone perché il Bologna aveva capito subito che Zirkzee come talento era molto forte”.

Il Torino è in ripresa e sta cercando di aumentare il suo potenziale offensivo, come può affrontare questo Bologna?
“Il Torino ha potenzialità simili al Bologna e fa parte di quelle squadre che hanno lo stesso range, forse solo la Fiorentina ha qualche cosina in più di queste due squadre, anche se nella scorsa partita con il Bologna non lo ha dimostrato seppure abbia vinto. I granata fanno parte di quelle squadre che stanno subito al di sotto delle grandi e potrebbero anche fare risultato in una giornata felice magari anche con le grandi perché hanno potenzialità importanti. Il Torino ha Zapata e Sanabria in avanti e Buongiorno dietro e aveva anche Schuurs, che purtroppo per il Torino si è fatto male. Il Torino verrà a Bologna sicuramente a giocarsela secondo quelli che sono i canoni e i principi di gioco di Juric e metterà in difficoltà il Bologna, Lo ripeto, essendo due squadre che si equivalgono alla fine potrebbe essere un episodio che alla fine decide il risultato a parità di condizioni fisiche e psicologiche, poi magari lunedì sera una delle due non sarà la stessa per quello che può dare e allora potrebbe perdere, però sono due squadre che si assomigliano come spessore tecnico. Tra l’altro anche se hanno principi di gioco differenti sia Juric sia Thiago Motta vengono dalla stessa matrice che è quella di Gian Piero Gasperini”.

Essendo allievi di Gasperini forse Juric e Motta sono facilitati a preparare la partita, anche se proprio perché l’uno conosce bene l’altro può essere allo stesso tempo un fattore di difficoltà?
“Si conoscono bene, ma un conto è preparare la partita e un altro è concretizzare in campo ciò che è stato preparato durante la settimana. Lo scorso campionato a Torino il Bologna di Thiago Motta fece una delle peggiori partite da quando lui era l’allenatore dei felsinei: una gara impalpabile, leggera e poco convinta. E il Torino vinse la partita non dico in facilità, ma quasi. E il Bologna non creò mai problemi al Torino se non negli ultimi dieci minuti poiché tentò un recupero che però dimostrò di non avere nelle gambe e soprattutto nella testa eppure Thiago Motta conosceva Juric. L’allenatore del Torino conosce Thiago Motta, ma se poi un suo giocatore non riesce a fare sua la partita diventa tutto più complicato. In pratica, ripeto, dipenderà dalla serata delle due squadre e probabilmente anche dagli episodi”.

L’attuale classifica che hanno Bologna e Torino rispecchia effettivamente delle due squadre e può essere migliorata da parte di entrambe?
“In questi ultimi giorni ho letto che il presidente Urbano Cairo si lamenta per quelli che sono stati alcuni episodi negativi per quanto riguarda gli arbitraggi e se lo ha fatto ne ha i suoi motivi, ma d’altra parte il Bologna nelle prime giornate di campionato ha avuto grossi problemi con gli arbitraggi e a Torino con la Juventus il calcio di rigore non dato  a Ndoye e il gol annullato a Ferguson ne sono gli esempi. Tutto il mondo è paese e il Torino e il Bologna si sono lamentati per i rispettivi arbitraggi negativi e alla fine la classifica evidenzia sempre quelli che sono i pregi e i difetti di una squadra. Ritengo che la classifica del Bologna sia questa e che quella del Torino sia legittimamente quella che è. Poi il campionato va a seconda di quella che è la fortuna, ma qui la fortuna non incide sugli arbitraggi perché alla fine le decisioni a favore e quelle contro su per giù si equivalgono e si parificano, magari sotto forma di infortuni  come quelli capitati a Ricci e a Orsolini. Se va bene si hanno pochi infortuni e quelli che hai non sono molto pesanti, ma se ti va male si hanno infortuni più numerosi e gravi con tempi di recupero lunghi.
Per quel che riguarda se Bologna e Torino possono migliorare la loro attuale classifica penso che in questo momento altre squadre abbiano qualche cosa in più e non dimentichiamoci che a pari punti con il Bologna c’è la Roma e che la Lazio ha un punto in meno e uno in più del Torino e alla fine inevitabilmente esprimeranno il loro vero spessore. A meno che Torino e Bologna facciano un campionato davvero esaltante non possono andare oltre il 7°-8° posto”.

Forse il Torino è più penalizzato dagli infortuni del Bologna.
“L’infortunio di Schuurs è stato una botta e forse il Bologna ne ha avuti tanti, ma non così gravi poiché i giocatori che li hanno avuti sono stati tenuti fuori un mese o un mese e mezzo. Di certo non ci voleva quello di Karlsson, adesso che stava migliorando e si stava calando nella realtà dei principi di gioco di Motta il problema al collaterale del ginocchio non ci voleva. E a questo si va a sommare quello di Orsolini che lascia l’attacco privo di ben due elementi”.