Cairo: "Mihajlovic è la naturale prosecuzione del ciclo cominciato da Ventura"

03.12.2016 19:40 di  Alex Bembi   vedi letture
Cairo: "Mihajlovic è la naturale prosecuzione del ciclo cominciato da Ventura"
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© foto di Federico Gaetano

Nel giorno del compleanno del Torino, il Presidente UrbanoCairo è intervenuto in diretta radiofonica su Rai Radio2 nella trasmissione "Italia nel Pallone", rispondendo così alle domande dei conduttori: "Il derby è in avvicinamento, ma noi dobbiamo giocare bene domani e poi pensare alla Juve con un atteggiamento di grande concentrazione. Quella è una partita speciale, ma è vale tre punti come le altre, quindi noi dobbiamo riuscire a prepararla con la stessa determinazione senza avere ansie particolari. Mihajlovic è uno che va subito dritto al punto, può togliere le ansie alla squadra. Secondo me la focalizzazione è la cosa più importante. E’ un allenatore di grande qualità ed è un uomo vero, è una persona per bene e a me piace molto; inoltre mi piace la sua ambizione, si pone degli obiettivi ed è un allenatore molto capace. Differenze con Ventura? Sono allenatori molto diversi per carattere; alla base di entrambi c’è il coraggio di lanciare e saper far giocare i giovani e questo è molto importante per noi che abbiamo deciso di puntare sul loro sviluppo. Hanno caratteri diversi e provengono da culture diverse, ma io non dimentico che con Ventura abbiamo iniziato un ciclo importante. Adesso credo che Mihajlovic sia la naturale prosecuzione di quel lavoro con il punto di contatto dei giovani ma con la voglia di dichiarare di più il suo obiettivo, mentre Ventura era meno tentato dal dichiararlo per motivi scaramantici. Mi è piaciuto Mihajlovic che quando è arrivato ha subito parlato di Europa. Belotti? ci piaceva moltissimo, l’investimento fatto è importante per le nostre finanze, ma lo abbiamo fatto volentieri perchè ritenevamo che lui avesse un grandissimo potenziale. Ha ancora molto di questo potenziale da esprimere, anche se sta già facendo molto bene. Una squadra è importante nel suo insieme però, non dobbiamo dimenticare anche gli altri bravi giocatori che abbiamo, da Iago Falque a Ljajic. Ferrero? Io non giudico mai nessuno. Ferrero è simpatico e ha questo modo scanzonato di approcciare le cose e va benissimo, ma va anche mantenuto il rispetto. Va bene non prendersi sempre troppo sul serio, ma per me il calcio deve essere visto come una passione, come un gioco ed è importante che tornino le vecchie bandiere.  E’ un allenatore di grande qualità ed è un uomo vero, è una persona per bene e a me piace molto; inoltre mi piace la sua ambizione, si pone degli obiettivi ed è un allenatore molto capace”.

Immancabile la domanda sull'imminente mercato di riparazione e anche la richiesta di un pensiero dal Presidente della squadra più tragicamente vicina ai brasiliani del Chapecoense: “Sia con il mister che con Petrachi siamo in accordo: se c’è la possibilità di fare qualcosa, un acquisto o degli inserimenti di giocatori che saranno in grado di migliorare la squadra e di essere un valore aggiunto ben vengano. Siamo già molto contenti così per la rosa che abbiamo, ma credo che qualcosa si farà; a gennaio comunque serve tempo per l’inserimento dei giocatori, non è una cosa immediata. E’ stata una tragedia che ha riportato alla mente quello che è successo al Grande Torino nel 1949, non si può dire nulla per ridurre lo sgomento dopo questo tipo di tragedie”.