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Brescia, “Caro Mario, maglia sudata”

di Elena Rossin
Fonte: Tuttospotr e Fox Sport
Mario Balotelli

Fa discutere il comunicato degli Ultras Brescia 1911 su Balotelli che negli ultimi giorni è stato al centro di tante discussioni a seguito dell'episodio di razzismo durante Hellas Verona-Brescia.
Intanto Grosso al suo debutto sulla panchina delle Rondinelle, domani nella gara con il Torino, vuole espugnare per la prima volta il Rigamonti dove finora la squadra ha ottenuto un solo punto, pareggio con la Fiorentina, in quattro partite   

IL COMUNICATO DEGLI ULTRAS 1911 “L'arroganza che sembra trasparire di continuo dalla sua persona non è giustificabile, in particolar modo quando la porta in campo e diventa motivo di destabilizzazione per la squadra e di tensione e d'imbarazzo per la tifoseria (per quanto riguarda Brescia, ci riferiamo in particolar modo al dito medio esibito come risposta ai tifosi dell'Inter per un loro coro contro, forse offensivo e provocatorio, ma di certo non razzista; per non parlare del fotografo cui Balotelli, dopo la sostituzione "patita" a Marassi, ha rotto la macchina fotografica con cui stava lavorando). Siamo estremamente convinti che Balotelli a tutti gli effetti sia italiano, e, per quanto ci riguarda, perfino bresciano (sebbene abbia sempre ostentato la sua passione per il Milan), ma lui deve convincersi di una cosa: proprio perché gioca nel Brescia da bresciano, la sua dedizione alla causa e il suo impegno devono essere pari, o addirittura superiori, a quelli dei suoi compagni (che fra l'altro non devono farsi perdonare un passato a dir poco… sopra le righe), soprattutto devono essere maggiori di quelli profusi fino ad oggi, e con questo naturalmente non ci riferiamo ai soli due gol fatti, oltretutto ininfluenti. Per noi infatti ciò che più conta sono lo spirito di sacrificio, la passione, il rispetto, le motivazioni, la Maglia sudata, concetti che al momento parrebbero a lui sconosciuti (per questo ci auguriamo di esse presto smentiti). Nessuno ha mai fatto pressione su di lui, quindi il nervosismo che lo attanaglia e lo trasforma in negativo ogni volta che scende in campo (non solo a Verona) è ingiustificato, almeno per noi. Le provocazioni nei suoi confronti sono state davvero marginali (lo ha poi ammesso pubblicamente perfino lui). Questo ovviamente non significa che certi cori siano legittimi e accettabili, ma nemmeno che i tifosi gialloblù siano tutti razzisti e che la Curva del Verona sia una sorta di covo del KKK, come qualcuno vorrebbe far credere”.