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Fiorentina, Non sa più viaggiare

di Raffaella Bon
Fonte: Il Tirreno

Riuscirà Torino a guarire la Fiorentina dal mal di trasferta? La risposta arriverà presto visto che domenica prossima i viola saranno impegnati in casa della squadra granata, partita che precederà un’altra importantissima per non dire decisiva gara esterna, il 10 dicembre a Bucarest con la Steaua contro cui Mutu e compagni, eliminati dalla Champions, si giocheranno l’ accesso alla Coppa Uefa. Una cosa per volta, comunque. Come raccomanda lo stesso Cesare Prandelli. E quindi l’obiettivo adesso sarà spezzare contro il Toro, formazione in crisi e a caccia di punti, la striscia negativa che lontano da Firenze dura da tre gare: ko a Siena, ko a Cagliari, ko due giorni fa all’Olimpico contro la Roma. Sempre per 1-0, sempre senza riuscire a rimontare lo svantaggio subito, senza riuscire a fare gol, un altro evidente problema per la Fiorentina formato trasferta. A Torino, in questo 2008, la squadra viola s’è tolta due grandi belle soddisfazioni: il 2 marzo scorso superò la Juventus per 3-2 all’ultimo secondo del recupero conquistando un successo che mancava da 20 anni; il 18 maggio, ultima di campionato, sconfisse il Torino per 1-0 e si qualificò al 4º posto, approdando ai preliminari di Champions a scapito del Milan. Due soddisfazioni giustamente e grandemente festeggiate da squadra e tifosi ma anche pagate a caro prezzo visto che da allora fuori casa i punti raccolti e i gol segnati sono stati una miseria, di qui il lavoro che il tecnico viola dovrà fare per cercare di correggere i problemi più evidenti, rimontare dopo uno svantaggio (cosa mai accaduta finora ai viola lontano da Firenze) e concretizzare al meglio le occasioni che si creano nel corso della partita.
Nelle 10 trasferte finora fatte, comprese le tre fra preliminari e Champions, la Fiorentina ha vinto solo due volte, a Verona con il Chievo e a Palermo, quindi ha ottenuto due pari (0-0 a Praga con lo Slavia e 2-2 a Lione) poi solo ko: a Napoli, a Roma con la Laizo, a Monaco con il Bayern, a Siena, Cagliari e con la Roma. Da quando Prandelli è sulla panchina viola la sua squadra non era mai andata così male in trasferta: nel campionato scorso, dopo la 14esima giornata, Frey e compagni non avevano ancora perso fuori, nel 2005-06 avevano ottenuto tre vittorie, due pareggi e due sconfitte, quindi l’anno dopo due vittorie, tre pari e altrettanti ko. La squadra soffre lontano da Firenze pure sotto porta: appena 8 gol segnati, due a Lione in Champions, tre a Palermo, due a Verona e uno a Napoli, firmati da Gilardino (4), Mutu (3) e Kuzmanovic (1).
Al momento comunque nessuno in casa viola suona campanelli d’allarme anche se la campagna acquisti estiva da 50 milioni di euro aveva legittimato tante aspettative, la classifica in fondo è rimasta la stessa (i viola sono sesti ad un punto dal Napoli, quarto e hanno punto in meno rispetto all’anno scorso quando facevano la Uefa anziché la Champions), lo stesso Prandelli a fine gara domenica ha detto: «Torniamo a Firenze più ottimisti rispetto ad altre trasferte». Il portiere Sebastien Frey è in sintonia: «È presto per parlare di crisi. Dovremo migliorare, e intanto pensare alle trasferte di Torino e con la Steaua». E per i prossimi impegni il tecnico dovrà ancora fare a meno di Dainelli, Gobbi (operato oggi allo zigomo, un mese di stop) e Jorgensen. Comunque potrà contare su Gilardino (per lui solo un taglio alla caviglia) e a Torino sul rientro di Comotto, atteso ex.

Il Tirreno


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