Il commento di Torino-Mantova
Fonte: Matteo Bursi per www.tuttomantova.it
Un pareggio all'ultimo respiro acciuffato con una rete di testa del più piccolo giocatore in campo. Esplosione di gioia e contemporanea ennesima dose di rammarico per un'occasione perduta di matare un toro piuttosto scornato. La prima partita dell'anno e la partita più attesa da tre anni la fa il Mantova. All'Olimpico il Torino di Cairo, del neoallenatore Beretta e del nuovo acquisto Pià (schierato dall'inizio al fianco di Bianchi) non punge, mostra ampie lacune di manovra e per settanta dei novanta minuti totali non fa assolutamente paura.
I biancorossi dal canto loro partono con numerose novità di schieramento. Centrocampo più folto e Malatesta unica punta. Il risultato è molto simile a tante gare già viste in questa stagione: bella manovra ma scarsa capacità di finalizzazione.
Aggiungiamo il gol di Loria nato - non è una novità da un calcio d'angolo e i conti (purtroppo) tornano tutti: è il solito Mantova.
E' il solito Mantova anche nella ripresa, perché non demorde, mette ancor di più sotto il Torino (apparso ampiamente squadra modesta, lontana anni luce dalle potenzialità del proprio organico) e coglie il meritatissimo pareggio quando non ci sperava più nessuno. Cross dalla destra di Salviato, molto positivo il ragazzone veneto, per Davide Carrus che sigla di testa il suo terzo centro stagionale. Con Carrus goleador il Mantova salva la baracca e - nonostante risultati sconfortanti dalle altre gare disputate - ora si butta a capofitto sul match interno contro l'Ancona. Mantenuta l'imbattibilità esterna (dura da cinque gare), ora urge ritrovare la vittoria tra le mura amiche, e in breve tempo l'arrivo di una prima punta di razza.