Inter, Conte crede nei giovani e punta su di loro ad iniziare da Lautaro e Esposito
Fonte: Sky Sport
L’Inter, prossima avversaria del Torino alla ripresa dopo la sosta per gli impegni della Nazionale, sta facendo bene ed è l’unica squadra che sta tenendo il passo della capolista Juventus standole alle spalle distanziata di una sola lunghezza avendo vinto 10 delle 12 partite disputate. E in Champions i nerazzurri potranno accedere agli ottavi se vinceranno le prossime due gare con Slavia Praga e Barcellona.
Conte all’Inter ha infuso la sua mentalità vincente trovando terreno fertile nei tanti giovani che formano la rosa e che lui fa giocare come ad esempio nella partita con il Verona dove l’età media dei calciatori in campo era di 25,45 anni e l’unico che superava i trent’anni era il portiere Handanovic, come si può leggere sul sito di Sky Sport. I giovani stanno ripagando Conte, basta pensare che il 22enne Lautaro Martinez ha già realizzato 8 gol e che un buon contributo l’hanno dato anche Sensi e Barella. Conte, però, non si limita a tenere in considerazione i giocatori giovani che sono nella rosa della prima squadra perché è pronto anche a far debuttare i migliori talenti della Primavera.
Ecco tutti i giovani di Conte:
LAUTARO MARTINEZ (1997). Iniziamo dalle certezze e dall’attaccante argentino, 8 gol in 16 presenze tra tutte le competizioni per il "Toro" che si è preso anche l’Albiceleste. Solo Lukaku (9 reti totali) ha fatto meglio di lui nell’Inter di Conte: più che giustificato l’investimento da 25 milioni di euro nell’estate 2018, quando i nerazzurri lo acquistarono dal Racing Club. Da allora il bilancio complessivo di Lautaro recita 17 centri in 51 partite.
STEFANO SENSI (1995). Un anno in meno di Gagliardini per uno degli ultimi arrivati in nerazzurro, prestito dal Sassuolo e talento da vendere a centrocampo. Per Sensi i numeri parlano di 3 gol in 10 presenze totali, uomo ovunque nella squadra di Conte sebbene condizionato da un problema muscolare. Un giovane a tutti gli effetti considerando i 24 anni compiuti ad agosto, lui che gode anche della stima del Ct Mancini.
NICOLÒ BARELLA (1997). Splendido il suo primo gol con la maglia dell’Inter in Serie A, magia da tre punti nell’ultima sfida contro il Verona. Affare da 37 milioni di euro (bonus esclusi) che l’ha portato dal Cagliari all’Inter di Conte, Barella è uno dei giovani più interessanti nel panorama italiano. Per lui 16 presenze e 2 reti in nerazzurro, una garanzia a centrocampo anche per l’Italia di Mancini.
VALENTINO LAZARO (1996). Chi sta guadagnando la fiducia di Conte è invece il 23enne austriaco, acquisto estivo da 22,4 milioni di euro proveniente dall’Hertha Berlino. Dopo l’apprendistato iniziale e qualche perplessità del pubblico interista, Lazaro ha colto la sua occasione e si candida a uomo in più sulla fascia nella stagione dell’Inter.
ALESSANDRO BASTONI (1999). Se uno dei titolari è il 24enne Skriniar, chi sta trovando sempre maggiore spazio nella difesa nerazzurra è il gioiello dell’Under 21. L’Inter lo pagò oltre 30 milioni di euro nell’estate 2017 nell’operazione con l’Atalanta, squadra che l’aveva lanciato in Serie A e dove ha trovato continuità in prestito a Parma. Tornato alla base e schierato 6 volte da Conte, Bastoni sorprende per mezzi e maturità.
SEBASTIANO ESPOSITO (2002). Abbiamo imparato a conoscere l’enfant prodige interista, reduce dal gol all’esordio con l’Italia Under 19. Parliamo di un predestinato del calcio italiano, 17enne che ha conquistato Conte dalla tournée estiva ai primi passi con i grandi: non è un caso che, dopo l’infortunio di Sanchez, l’allenatore l’abbia mantenuto in squadra "sottraendolo" alla spedizione mondiale dell’Under 17. Attaccante sorprendente già lanciato da Spalletti, Esposito è diventato il primo 2002 ad esordire in A dopo aver già debuttato in Champions ed Europa League.
FEDERICO DIMARCO (1997). Chi cerca spazio nelle gerarchie di Conte è invece l’esterno classe 1997, tornato all’Inter dopo il prestito al Parma nel quale trovò un meraviglioso gol-vittoria proprio contro i nerazzurri. Nonostante i 22 anni non manca l’esperienza né nelle giovanili Azzurre né qualche presenza in Serie A, valore aggiunto che potrebbe convincere l’allenatore interista.
LORENZO PIROLA (2002). Detto dei giovani in prima squadra, è inevitabile concentrarci sui baby in rampa di lancio dalla Primavera. Il primo indiziato è il difensore centrale, leader dell’Under 17 apprezzata al Mondiale di categoria. I più attenti l’avranno notato nel ritiro estivo e nella tournée in Asia con i nerazzurri di Conte, allenatore che l’ha elogiato. E non potrebbe essere diversamente per uno dei punti fermi nelle giovanili dell’Inter (due trionfi con l’U-16 e l’U-17) e negli Azzurrini di Nunziata. A qualcuno ricorda Chiellini, ha un fratello gemello (Carlo) che gioca da portiere nel Torino.
LUCIEN AGOUME (2002). Non giocherà la semifinale del Mondiale Under 17 contro il Brasile poiché squalificato, ma il gioiellino francese dei nerazzurri promette scintille. Pagato 4,5 milioni di euro al Sochaux in estate, centrocampista che ha già scomodato paragoni con Pogba, Agoume lo ricorda per caratteristiche e fisicità. Per lui 6 presenze nella Primavera nerazzurra e lo sguardo attento di Conte per la prima squadra.
MATIAS FONSECA (2001). Tra le frecce della Primavera di Madonna c’è anche un figlio d’arte dagli ottimi numeri in stagione: 6 gol in 9 gare disputate per l’attaccante che ha studiato da vicino papà Daniel, punta uruguaiana esaltante negli anni Novanta. Per Fonseca jr una tripletta in Youth League contro il Borussia Dortmund e parecchio talento: se nel sangue c’è la "garra charrùa", non sono i colpi a mancargli.
EDOARDO VERGANI (2001). Altro attaccante in forza alla Primavera dell’Inter, centravanti che ha segnato a Slavia Praga e Borussia Dortmund in Youth League. Dal 2014 in orbita nerazzurra, Vergani aveva fatto parlare di sé in estate per l’operazione mai conclusa con la Roma per Dzeko. Due anni fa segnò a grappoli tra l’Under 17 interista e la Primavera, lui che fu capocannoniere all’Europeo di categoria. Poi qualche infortunio e la concorrenza in attacco l’hanno frenato, ma ha rinnovato fino al 2023.
FILIP STANKOVIC (2002). Fonseca jr ma non solo tra i figli d’arte della Primavera nerazzurra: prendete il portiere 17enne, nato a Roma ma serbo come papà Dejan. E proprio il figlio di "Deki" sta convincendo eccome tra i pali, posizione diversa rispetto a quella occupata dal padre sebbene dagli ottimi risultati: 3 clean sheet in 5 presenze per Stankovic jr agli ordini di Armando Madonna.
LORENZO MORETTI (2002). Chiudiamo con tre prospetti reduci dal Mondiale Under 17 a partire dal difensore nerazzurro, terzino ma all’occorrenza centrale. Positivo da sotto età in prestito al Novara, Moretti è tornato alla base rendendosi protagonista per fisicità e costanza di rendimento. Esterno che brilla particolarmente nella fase offensiva, dote che il Ct Nunziata ha più volte valorizzato.
GAETANO ORISTANIO (2002). Un gol spettacolare (e decisivo) agli ottavi contro l’Ecuador, saldo in linea con il bilancio stagionale tra i baby nerazzurri di Madonna (tre reti in cinque presenze stagionali). Non manca la classe al trequartista campano, altro figlio d’arte che ha già conquistato due scudetti U-16 e U-17 con l’Inter. Mancino fatato e accelerazioni super, Oristanio ama accentrarsi dalla fascia e convince anche per tiro e fantasia. Chissà se riuscirà ad imporsi pure all’Inter.
WILFRIED GNONTO (2003). Tre gol nella spedizione Mondiale per uno dei baby interisti più chiacchierati, lui che è volato in Brasile come erede di Esposito da esordiente assoluto nell’U-18. Nato a Verbania da genitori ivoriani, freccia che sta facendo passi da gigante nonostante l’altezza ridotta: 165 centimetri di potenza e dribbling, attaccante polivalente e dal fisico compatto. "Willy" può giocare su entrambe le fasce e sa fare male sotto porta: 4 reti in 7 presenze stagionali nelle varie categorie dell’Inter.