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LIVE Mourinho: "Mi sono piaciuti i punti. Non è facile giocare con il Torino"

di Elena Rossin
Fonte: Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
José Mourinho

L’allenatore della Roma, José Mourinho, fra poco in conferenza stampa commenterà la partita con il Torino.

Che cosa le è piaciuto di più oggi?
"I punti. Lo sport è questo sia che sia individuale sia che sia collettivo. L'obiettivo è vincere e tutti vogliamo fare risultato, tutti vogliamo vincere e al di là di questo sono bugie. Se mi si dice se preferisco vincere 1 a 0 o 5 a 0 dico certamente 5-0 perché avrei e sarei più tranquillo e avrei meno capelli bianchi e tachicardia (ride, ndr). Quello che mi è piaciuto di più è stato vincere la partita. A volte vinci con grande fortuna anche se non si è meritato o si è avuto grandi difficoltà, altre volte vinci senza la tranquillità del risultato perché 1 a 0 non la dà mai come quando la squadra è organizzata in campo e i ragazzi sono concentrati. Mi è piaciuto vincere contro il Toro perché era molto, molto difficile e noi lo abbiamo fatto"

La Roma ha ripreso il cammino verso la Champions? Come mai ha messo Abraham solo nel secondo tempo?
"Il Toro è tra le più forti a difendere a uomo, tutti i giocatori sono sicuramente allenati per fare questo benissimo, e se dai un riferimento è più facile per un difensore. Quando si danno giocatori di mobilità e che cambiano di posizione, che possono avanzare, uno che si abbassa e l’altro che trova la profondità, è più difficile per gli avversari. Poi mi si può dire che abbiamo segnato un solo gol ed è stato su calcio di rigore, però ci sono stati anche il possesso palla che abbiamo avuto, le zone del campo dove si è giocata la palla e le difficoltà che il Torino ha avuto sentendo il pericolo potenziale di El Shaarawy e Solbakken, al di là di vincere la partita che mi rende contento, per questo sono soddisfatto dell’analisi che i miei ragazzi hanno fatto"

La permanenza di Smalling è legata alla sua?
"No. Lui è lui e io sono io. Ho un anno in più di contratto, lui no: sono situazioni completamente diverse"

E' la vostra 17esima gara senza subire gol, ride quando si parla di pullman davanti alla porta?
"E' una cosa che mi fa piacere difendere bene e non prendere gol. Ne abbiamo presi quattro a Udine e quattro con il Sassuolo. A volte trovi un problema e si fanno errori e questo non mi piace, ma mi piace fare bene e difendere bene.  Se facciamo una partita orribile dal punto di vista difensivo e facciamo quattro o cinque gol è fantastico. Con il Real Madrid ho il record di gol segnati in una stagione con Ronaldo, Higuain, Benzema, Di Maria e tanti altri, era un po' forte ...(ride, ndr). Quando hai la tua squadra, ti devi adattare ai punti forti che ci sono. Mi fa piacere quando gli attaccanti vogliono fare gol e il portiere non ne prende ed è bello per lui non prendere tanti gol"

Cassano critica il suo gioco, ma lei si adatta alla squadra con umiltà. Lei che valutazione fa?
"Grazie per l’umiltà. Ognuno è libero di avere le sue preferenze e di fare critiche. Ma quando si parla di altri, come Antonio, sono cose diverse: lui si diverte, gli altri lavorano in modo serio. Se fanno critiche alla Roma o a Mourinho non è un problema per me. Qualche volta arriva un Marko Livaja nella sua vita e dopo arriva un momento in cui non c’è un solo Marko Livaja nella vita, ma ce ne sono diversi. Cassano ha giocato, in momenti diversi, in tre squadre che ho allenato. Tre delle squadre più importanti al mondo: Roma, nell'Inter e nel Real. A Madrid è ricordato per la sua giacca con al quale era arrivato il primo giorno. Con la Roma penso che abbia vinto una Supercoppa, però senza giocare: giocavano gli altri bravi. Nell'Inter non ha vinto nemmeno la coppa di Lombardia. In questi tre club io ho vinto con l’Inter quello che tutti sanno. Con il Real Madrid la Liga dei records, la Copa del Rey che non si vinceva da 25 anni. Nella Roma ho vinto la Conference. Lui avrà un problema con me, ma io non con lui. Lui si diverte un po’, ma anche io. E gli dico solo una cosa: attento Antonio, tu hai 40 anni e io 60, sono un vecchietto, e qualche volta nella vita arrivano i Marko Livaja e dopo è dura".