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Nicola: "Mazzarri ottimo tecnico, non vedo per nulla un Toro in difficoltà"

di Alex Bembi

Davide Nicola, tecnico dell'Udinese, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Torino: “La capacità di essere e lavorare da squadra non solo nella fase difensiva è la prerogativa per fare risultati. Se lavori da squadra amplifichi la qualità di un giocatore, se non lavori da squadra un giocatore difficilmente può fare la differenza. Vogliamo quindi continuare a lavorare così ancora, dobbiamo essere squadra sia in difesa che nella metà campo avversaria. Behrami ha avuto un problema e si è alternato tra squadra e lavoro differenziato”. È soddisfatto del mercato? A centrocampo la squadra sembra ancora corta: “Per la mia mentalità un centrocampista dev'essere un centrocampista, io farei giocare tutti i giocatori con più qualità, la sfida è giocare con caratteristiche diverse, se manca un giocatore però non cambia tutto, se un giocatore viene schierato in un determinato ruolo è perché può farlo, De Paul per esempio viene messo mezzala perché secondo me può farlo bene, ogni giocatore deve fare ciò che è utile per sé e per la squadra, mi piace vedere dal punto di vista pratico le possibilità date da questi infortunii. Mi interessa la mentalità, la mentalizzazione della squadra che deve continuare a lavorare come sta facendo. Sul mercato non dipende solo da me o dalle società, nel caso di Sandro parla la carriera, sono arrivati ottimi giocatori, alcuni devono ancora entrare in forma. Okaka per esempio ha ottime qualità, sta a noi metterlo in forma”. La gara con il Torino: “Io non li vedo in difficoltà, hanno grande fisicità, sono molto abili a venirti a pressare e hanno un numero di risorse importante in organico. Nel nostro contesto le assenze sono più pesanti, ma noi andiamo là per far punti, così come mi aspetto che il Torino possa schierare diversi giocatori di qualità nonostante le assenze, N'Koulou gli garantiva un certo assetto, ma hanno riserve all'altezza, sono attrezzati, ma proprio per questo deve scattare un campanellino d'allarme per fare il meglio possibile”. La tendenza alle proteste di Mazzarri e il ritorno a Torino: “Io non mi prendo la briga di giudicare l'operato o le parole di un collega a meno che non siano molto gravi, Mazzarri è un ottimo allenatore, lo rispetto moltissimo. Dev'essere l'intero ambiente, chi dirige la partita, a non farsi influenzare. Fa parte del paleolitico la mia carriera da giocatore, è chiaro che ho giocato lì e sono di lì, ma sono l'allenatore dell'Udinese e mi interessa far vedere le mie qualità e quelle della mia squadra, il resto viene dopo”


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