Rispoli, Imbula, Lapadula: tanti i granata mancati tra i salentini
Due gare giocate, due sconfitte, già uno scontro diretto perso (al Via del Mare, contro l'Hellas Verona, altra matricola). A questi dati vanno ad aggiungersi un rotondo 0 nella casella dei gol segnati, in contrapposizione alle cinque subite (cifra nemmeno poi così pesante, considerato che quattro di queste sono giunte da un colosso come l'Inter di Conte). Ai blocchi di partenza, il Lecce di Liverani, artefice di due promozioni consecutive, ora, ancorché al fondo della classifica, in "buona compagnia" (rappresentata da Cagliari, Fiorentina, Samp, e SPAL), è certamente una delle squadre innanzitutto chiamate a sfuggire dallo status di cenerentola del campionato. Con una rosa che, altrettanto certamente, non brilla per nomi noti, né altisonanti. Tra questi, tre nuovi arrivi, tutti e tre in cerca di riscatto, le cui strade, nel recente passato, avrebbero potuto incrociare quelle del Toro.
In primis il centrocampista centrale Gianelli Imbula (in foto): quasi 27enne di tripla nazionalità, franco-belga-congolese, il giocatore, affermatosi tra 2013 e 2016 con le maglie di Porto e Marsiglia, fu acquistato dallo Stoke City per circa 25 milioni di euro (tuttora cifra-record per il club), risultando poi uno dei più grandi flop nella storia dei Potters. Messo sul mercato un anno e mezzo dopo, nell'estate 2017, il Toro, su indicazione di Mihajlovic, lo sondò a lungo, senza però mai arrivare a concludere con un'offerta vicina alla cifra richiesta (all'epoca intorno ai 15 milioni). Ora Imbula, le proporzioni del cui status si sono decisamente ridotte rispetto a quello di metà decennio, arriva in Italia per ritrovare innanzitutto se stesso: arrivato a fine mercato, non sembra per ora nelle carte un suo impiego dal 1'.
Nell'estate 2017, dopo la sua stagione molto al di sotto delle aspettative in maglia Milan, i vertici granata pensarono brevemente anche a Gianluca Lapadula, sia come vice-Belotti, sia come ipotetica alternativa a un Gallo all'epoca possibile partente. L'italo-peruviano, che aveva brillato a Pescara, finì poi al Genoa, ancora senza sfondare, e ora, dopo due stagioni povere di soddisfazioni personali, è ripartito da Lecce. Con i gradi, per ora, di titolare (ma l'arrivo di Babacar ne sta già mettendo in discussione l'inamovibilità dall'undici di partenza).
A differenza dei due giocatori citati, Andrea Rispoli ha mantenuto negli anni un rendimento piuttosto costante. La sua ricerca di riscatto giunge piuttosto dalla sensazione di vuoto lasciata dal tracollo del Palermo, club del quale il quasi 31enne laterale destro ha condiviso gli ultimi, per lo più complessivamente infelici, quattro anni di storia. Tornato a Lecce, club del quale aveva già vestito la maglia nell'ormai lontano 2010/11, Rispoli, cursore capace di vedere anche la porta, sondato a più riprese dal club granata, fin dal cuore della gestione Ventura, sfida ora il romeno Benzar per una maglia. Per quanto la sua collocazione ideale resti quella da laterale coast-to-coast, in un 3-5-2...alla Mazzarri.