Filadelfia: la verità che si vuole nascondere
Fonte: www.nuovasocieta.it
Diego Novelli
Un gruppo di tifosi del Toro, manovrati da alcuni noti personaggi del sottobosco politico cittadino, sabato pomeriggio hanno inscenato l'ennesima manifestazione di protesta per la mancata ricostruzione del Filadelfia. Niente di nuovo sotto il cielo di Torino, anche se malgrado le ripetute precisazioni continua l'opera di disinformazione da parte de La Stampa e di Tuttosport sulle responsabilità di quanto è sinora accaduto. Per l'ennesima volta ricordiamo che:
1)Il vecchio Filadelfia è stato demolito con le modalità indicate dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali, perché costituiva un pericolo pubblico l'avanzato stato di degrado irrimediabile. Numerose erano state le diffide delle autorità competenti a provvedere perché quella struttura pericolosissima trovavano ospitalità immigrati ed era quotidianamente frequentata da bambini del quartiere con alto rischio per la loro incolumità. Va inoltre ricordato che la copertura della tribuna sorretta da tubolari, era in eternit, cosa per la quale la magistratura aveva sollecitato la rimozione e lo smaltimento a norma di legge, trattandosi di amianto. La demolizione non è stata quindi un atto inconsulto, ma di responsabilità condiviso da tutti, compresi i tifosi, che parteciparono numerosissimi, il 18 luglio 1997 giorno in cui ci fu il primo colpo di piccone, alla presenza del sindaco Castellani. Fu una grande festa anche se una velata nostalgia accompagnò la giornata. Attorno alla scultura del compianto maestro Tarantino c'era il plastico del nuovo Filadelfia, che aveva commissionato il presidente Cimminelli. In quell'occasione vennero distribuiti cinque mila almanacchi con la storia del Toro.
2)La sottoscrizione "Un mattone per il Fila" raccolse 67 milioni e 500 mila vecchie lire. Chi volle avere di ritorno la quota sottoscritta l'ha ricevuta a mezzo assegno circolare per un totale di 20 milioni e 200 mila lire. La differenza è stata regolarmente versata in un conto esistente presso una banca cittadina ed ammontante a tutt'oggi a 204.479 euro, che sono a disposizione di chi promuoverà la ricostruzione del Filadelfia. Diversamente, a norma di statuto della fondazione, verranno versati alla città di Torino.
3)L'area del vecchio Fila è vincolato dal piano regolatore (Verde-Sportivo) quindi non può essere alienata per farne uno uso diverso. Il sindaco Chiamparino ha dichiarato che non è disponibile a nessuna variante di piano regolatore, quindi non è possibile il cambio di destinazione d'uso, in altre parole una speculazione edilizia.
4)Un fatto è indiscutibile: il Comune si è dichiarato a suo tempo, attraverso la persona dell'assessore allo Sport, disposto a contribuire alla costruzione di un nuovo Filadelfia con il concorso dell'associazione creata da un gruppo di tifosi con alcuni ex giocatori granata.
Di tutte le altre vicende che hanno caratterizzato la tormentata vita del Filadelfia chi scrive questa nota è totalmente estraneo. Sarebbe invece doveroso da parte di chi cerca di pescare nel torbido che venisse raccontata, una volta per tutte, la vera storia della mancata fideiussione per l'Agenzia dell'Entrate per alcuni miliardi del debito del Toro, mentre invece venne concessa, per oltre 20 miliardi alla Lazio, che si trovava nell'analoga situazione; al conseguente fallimento della gestione incosciente di Cimminelli; del ricorso al Lodo Petrucci; alla retrocessione del Toro in serie B e del subentro a costo zero da parte del signor Cairo.