Il Torino CF in visita alla Lapide del Grande Torino
Fonte: Edoardo Brunetti Resp. Comunicazione e sviluppo immagine Tcf
Ieri mattina una delegazione del Torino Calcio Femminile è salita a Superga per rendere omaggio al Grande Torino. Francesca Coluccio, Annalisa Favole, Erika Moretti e Cecilia Salvai hanno posato sotto i nomi dei 31 passeggeri incisi sulla pietra un mazzo di fiori e la sciarpa del Torino Calcio Femminile davanti ad un gruppo di tifosi radunatosi per l’occasione.
L’onore di posare il mazzo di fiori sulla lapide è toccato a Cecilia Salvai: “E’ stata una grande emozione, era la prima volta che salivo a Superga per rappresentare il Torino Calcio Femminile e leggere fra me e me i nomi di Mazzola e compagni mi ha fatto venire un po’ i brividi. Loro sono stati e sono tuttora un esempio per tutti, sia dentro che fuori dal campo. Erano un gruppo vero, granitico, capace di trovare dentro di sé la forza per superare ogni avversità ed è bello pensare che per quanto riguarda il movimento calcistico femminile siamo noi a dover onorare il loro nome. Una grande responsabilità, ma anche un grande orgoglio”.
Nonostante le stampelle per l’infortunio al ginocchio patito nella partita di Brescia, non ha voluto mancare Francesca Coluccio: “Ci tenevo davvero tantissimo, non solo perché sono granata dentro, ma perché ho sempre ammirato il Grande Torino per quello che ha rappresentato nel dopoguerra per l’Italia intera. Quando vedo le foto, i video o leggo stralci di articoli su di loro, sui giorni seguenti allo schianto dell’aereo, si capisce quanto fossero importanti per il paese. Erano il simbolo di riscatto per l’Italia nel mondo, l’orgoglio della nazione visto che tutti ed undici i titolari giocavano in Nazionale. Non vi erano distinzioni di tifo, il Grande Torino univa tutti”.
L’attaccante Erika Moretti è inizialmente rimasta appartata guardando la lapide: “Io sono del Toro, la mia famiglia è del Toro, gioco nel Toro e per me, nonostante la giovane età, il 4 maggio è un giorno triste. Non solo calcisticamente, ma anche pensando alle persone che volevano bene a questi ragazzi e da un momento all’altro si sono ritrovate sole, senza un padre, un marito, un figlio o un fratello. La storia ci insegna però che gli eroi diventano leggendari andandosene quando meno te lo aspetti, senza lasciarti il tempo di salutarli e questa squadra è leggenda. Sarebbe giusto spiegare ai ragazzini nelle scuole cosa hanno rappresentato questi ragazzi per l’Italia in quel periodo. Essere qui per rendergli omaggio mi emoziona molto”.
Annalisa Favole è la più piccola della squadra, ma nei suoi occhi si vede l’orgoglio di appartenere alla famiglia granata: “In Italia le squadre femminili non sono legate a quelle maschili come all’estero, ma noi ci sentiamo parte integrante del Torino e sono contenta che la società abbia deciso di rendere omaggio al Grande Torino. Per noi che giochiamo a calcio questa squadra deve essere l’esempio da seguire e per noi che sul petto portiamo il loro stesso simbolo ancor di più”.