Il Toro c'è, Inter game over
Fonte: www.alessandrorosina.it
Contro la prima della classe, del quasi guru Mourinho, il Toro rispolvera lo schema più caro a Novellino, in pratica il 4.4.2, con Rosina a supporto dell'unica punta Bianchi, un centrocampo muscolare con Dzemaili, Diana, Zanetti e Abate in versione incursore, Rivalta e Ogbona esterni difensivi, Di Loreto e Dellafiore centrali, Sereni in porta.
Il Toro mette in campo tutto quello che ha in questo momento, e non è poco visto che riesce a mettere il bavaglio ai campioni d'Italia in carica, con una prestazione bellissima per quanto riguarda l'impegno, ma anche degna d'attenzione dal punto di vista tecnico e tattico, con la squadra di Novellino capace di fermare prima, e di ribattere poi, ogni azione dei nerazzurri con contropiedi ficcanti e pungenti, che hanno messo in apprensione e non poco la corazzata meneghina.
Il Toro ha dimostrato di avere nella testa buone idee, il che ci fa ben sperare per il proseguimento del campionato, anche se ci sarà molto da soffrire, questo è fuori d'ogni dubbio, ma aver ritrovato il Toro combattivo, gagliardo e compatto per tutti i novanta minuti, specialmente dopo la non eccelsa prestazione casalinga contro la Reggina, è il punto di partenza cui ci si deve forzatamente aggrappare.
E, il Toro d'idee ne avrebbe anche più di una, tutte buone per mettere in difficoltà lo schema di Mourinho, e questa volta l'impossibilità di metterle in pratica sul tappeto verde per questioni di testa, di gambe, di cuore o di chissà quale altra stramberia, rimane fuori dal campo, e l'undici granata dimostra fin dalle prime battute di non essere venuto a Milano per fare una scampagnata, tanto meno la vittima di turno, ma per cercare di giocare al calcio.
Ed in questo momento, in un calcio che continua ad essere infarcito di buone intenzioni e di poco altro, non aver visto il Toro per novanta minuti fare le barricate a San Siro è veramente un bel vedere, almeno per noi che continuiamo a vivere il Toro con passione infinita, e con quella presunzione positiva di non sentirci secondi a nessuno.
Il calcio è poesia, gesto tecnico, coraggio, ardore ed un pizzico di spavalderia.
Permettetemi allora di segnalare la partita estremamente positiva di Sereni, Abate e di Capitan Rosina, ed allo stesso modo di tutti quelli che sono scesi in campo.In loro ho ritrovato la poesia del calcio, dove Davide combatte e spesso vince Golia.o di questa società, e non solo di questo campionato.
Aver ritrovato il portierone che tutti conoscevamo, trovato un giovane di valore assoluto e non solo dal punto di vista tecnico, e "ritrovato" il Capitano del mio Cuore, che personalmente non avevo mai perso, fa piacere non solo ai tifosi del Torino, ma a tutti quelli che amano il calcio.
Come giustamente ha rimarcato Novellino a fine partita, c'è ancora molto da lavorare, specialmente sulle palle ferme, anche perché abbiamo sofferto l'Inter solamente su palle ferme, ma la via è quella giusta, e aldilà dello schema tattico passa dal gioco, ed il Toro ha i giocatori capaci non solo di distruggere le fonti di gioco avversario, ma anche di fare il proprio.
Aspettiamo Torino-Chievo con maggiore fiducia, consci che per la salvezza il Toro ci sarà, e se occorre fino all'ultimo minuto.
Flavio Bacile