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Obama corteggia la Fifa: "Vogliamo i mondiali di calcio del 2018"

di Marina Beccuti
Fonte: www.lastampa.it

Due palleggi con i piedi, uno sulla testa e un gol da portare a casa: riuscire ad ospitare negli Stati Uniti i campionati del mondo di calcio del 2018, o 2022.


Così, con un’esibizione delle proprie doti calcistiche e una domanda ben chiara in mente, Barack Obama ha accolto alla Casa Bianca il presidente della Fifa Sepp Blatter per una vera e propria azione di lobbying calcistico: durante l’incontro privato di lunedì, Obama ha presentato, seppure in via informale, e promosso la candidatura degli Stati Uniti a paese ospite dei mondiali, sottolineando le enormi potenzialità dell’evento, dal punto di vista sia dello sviluppo economico e del ritorno d’immagine, sia della diffusione del gioco del calcio in Nord America.

Per raggiungere l’obiettivo, gli Stati Uniti dovranno confrontarsi con altri 10 paesi candidati e dimostrare di possedere i requisiti - tecnici, infrastrutturali, economici - necessari per ospitare l’evento: a questo proposito “è necessario che mi mantenga neutrale” nelle valutazioni dei meriti, ha ricordato Blatter. I palleggi nell’intimità dello Studio Ovale, con i palloni portati in dono dallo stesso presidente Fifa, hanno insomma assicurato a Obama qualche complimento, ma non certo il lasciapassare per Usa 2018 o 2022.

Blatter ha però voluto invitare ufficialmente il presidente americano ad assistere alla coppa del mondo del 2010, che si svolgerà in Sud Africa: una proposta accolta con interesse da Obama, che ha invitato i propri collaboratori più stretti a verificare l’agenda degli impegni per il periodo in questione, in modo da poter programmare un’eventuale partecipazione.

Al di là del risultato del meeting, a favore della candidatura degli Stati Uniti giocano alcuni fattori oggettivi: innanzitutto, il principio della rotazione seguito dalla Fifa, per cui si cerca di assegnare i mondiali ad un continente diverso ogni quattro anni. Dopo l’Asia con Corea 2002, l’Europa di Germania 2006, l’Africa del 2010 e il Sud America di Brasile 2014, affidare l’organizzazione al Nord America nel quadriennio successivo “sarebbe un modo normale di procedere”, ha ammesso lo stesso Blatter.


Inoltre, gli Stati Uniti possono vantare l’esperienza di Usa 1994: anche se i mondiali non sono bastati a far raggiungere al calcio il livello di popolarità di cui negli Stati Uniti godono il basket o il football americano, le partite di quell’evento sono state le uniche, in decine di edizioni, ad essere seguite a stadi pieni, senza un solo posto vuoto o biglietto invenduto.


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