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Olimpico di Roma, altre testimonianze scomode

di Marina Beccuti

TorinoGranata racconta l'odissea di due giornaliste presenti all'Olimpico durante la finale di Coppa Italia Inter-Roma. Come si sa sono stati molti gli atti di guerriglia, ma anche le forze dell'ordine, a quanto sta venendo fuori da varie testimonianze e video, non si sono comportate in modo del tutto corretto. Si comprende la tensione di quei momenti, però alimentare violenza non è mai indice di democrazia. Questa è la testimonianza arrivata alla nostra redazione. 

"Io e la mia amica eravamo sul piazzale antistante lo stadio per farci le foto ricordo, quando abbiamo visto famiglie e altra gente normale che correvano e tutti quanti siamo stati caricati dalla polizia. Hanno lanciato fumogeni all'impazzata. All'interno dello stadio era in atto in quel momento la premazione dell'Inter, noi apposta eravamo uscite prima proprio per evitare eventuali tafferugli. Nel frattempo siamo state spedite sul Lungo Tevere Flaminio, dove i tifosi stavano dando fuoco ai cassonetti mentre le forze dell'ordine passavano tranquille senza fare niente. Siamo state lì per circa un'ora perchè nessun taxi voleva passare da quelle parti e tra l'altro non si avvistava nemmeno qualche pattuglia della polizia a controllare che tutto fosse sotto controllo. Intanto però circolavano tifosi con le facce coperte. Da segnalare ancora che quella dove ci siamo trovate è una strada con pochissima illuminazione, dunque poteva capitarci di tutto. E' andata ancora bene, ma abbiamo vissuto momenti drammatici e crediamo non sia giusto che il calcio diventi guerriglia. Succede ormai troppo spesso e anche le forze dell'ordine sono esasperate. Però...".


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