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Platini e i club ai ferri corti, bilanci sani: ma come fare?

di Marina Beccuti
Fonte: www.repubblica.it

La polemica (degli equivoci) con l'Inter si è chiusa: è vero che il club nerazzurro non ha debiti con le banche (c'è chi equivoca fra debiti e deficit) ma Michel Platini vuole che entro tre anni tutti i club che partecipano alle Coppe europee lo possano fare soltanto con bilanci sani, spendendo quello che hanno in cassa. Non è per niente facile: ha ragione Adriano Galliani quando sostiene che ogni Nazione ha le sue regole, le sue misure fiscali. Come fare a mettere tutti d'accordo? Platini ha iniziato la sua crociata e la vuole portare avanti: sul principio sono tutti d'accordo, ma ora viene il difficile perché bisognerà trovare misure da condividere. Molti club europei, e anche alcune Federazioni (vedi quella inglese), sono contro Platini: lo accusano di demagogia, ma il n.1 dell'Uefa non molla e presto verrà formata anche una commissione, un "panel", che si occuperà proprio delle scrittura delle regole. Anche l'Eca (European Club Association) formerà presto un suo gruppo di esperti: su molti aspetti non condivide le linee dell'Uefa.

Platini vorrebbe trovare un accordo entro la primavera del prossimo anno: ma sarà molto difficile. "Il criterio che seguiremo è che chi vorrà partecipare alle nostre competizioni, non potrà spendere più di quanto incassa. Tutti i proprietari mi hanno chiesto una migliore filosofia, più trasparenza, più etica. In Germania i debiti non sono consentiti, in Inghilterra sì", sostiene Platini. L'Esecutivo Uefa ha introdotto la norma sul fair-play finanziario che entrerà in vigore, appunto, dalla stagione 2012-13. I club-come detto- dispongono quindi di un periodo di (soli) tre anni per mettere a posto i conti, altrimenti rischiano di non poter partecipare alle Coppe europee. Ci sarà di sicuro battaglia: figuriamoci Manchester United o Real Madrid.


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