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Srweb - Toro, fame di rivincita

di Marina Beccuti
Fonte: www.srweb.eu

Nel constatare che il Toro dai Media principali è praticamente scomparso (non che prima...) e dovendoci sorbire sempre e comunque i sospiri dei milanisti abbandonati ed il tavolo da poker nerazzurro, si rilancia di continuo, per non parlare dei soldatini di Ciro il grande, proviamo a fare un ragionamento sulla situazione attuale del calcio e soprattutto su quella granata.

 

La fuga in Spagna dei talenti migliori, la crisi economica, anche se per chi guadagna certe cifre parlare di crisi sembra un'eresia, ridimensiona un po' il nostro calcio ... così si sente dire in giro.

 

Il parallelismo fra chi ha dovuto rinunciare a qualche campione e chi ha rinunciato alla Serie A ci viene quasi spontaneo e alla fine vista la congiuntura negativa non siamo sicuri che sia proprio un male, per lo meno cerchiamo di farcene una ragione!

 

In fondo il bello del calcio, almeno per chi tifa Toro, è sperare che Davide sconfigga Golia, che ogni tanto si compia il miracolo ed il più debole prevalga sul più forte.

 

Ecco il positivo che cerchiamo in questi giorni di attesa e di metabolizzazione per la categoria, è pensare ad un'organizzazione ed una determinazione di squadra che riesca a sopperire alla genialità e alla bravura portata dalla potenza economica.

 

Facciamo un esempio: Ibraimovich contro Colombo.
Gara persa in partenza di sicuro perchè nel testa a testa, una volta puoi anticiparlo, un'altra commetti un fallaccio ma alla terza quello se ne va e quasi sempre (basta non essere in Europa) la mette dentro.

 

Ma se lo si raddoppia costantemente, facendo attenzione a non scoprirsi e contemporaneamente si è pronti a sfruttare le due o tre occasioni che comunque in una partita capitano sempre, allora la musica cambia.

 

Praticamente quello che avremmo voluto vedere dall'inizio del campionato nel Toro, ma costando fatica, richiedendo concentrazione assoluta, dovendo dedicarsi completamente alla causa, i "nostri" hanno trovato più comodo atteggiarsi a Patrizi Romani che non a Legionari impegnati nella conquista della Gallia.

 

E' vero nello sport alla fine i valori tecnici-fisici-tattici fanno pendere l'ago della bilancia verso il più forte, ma ci rimbombano ancora nelle orecchie i nomi dei giocatori delle squadre che si sono salvate: Portanova e Vergassola del Siena, Yepes, Mandelli e Luciano del Chievo, Lopez, Cossu e Fini del Cagliari, Lanna (proprio lo scarsissimo Lanna),ed i "bolliti" Bombardini e Marazzina del mitico Bologna ... insomma a ben vedere i nostri Natali, Dzemaili, Bianchi, Rosina, Barone non erano certo peggiori!

 

Il succo alla fine qual'è: organizzazione, impegno, fantasia e dedizione alla fine non solo riequilibrano i valori, ma praticamente sempre fanno la differenza fra il continuare a giocare in serie A o andare in B.

 

Se la retrocessione servirà a impostare la nuova squadra con questi valori, liberandosi dei Patrizi e prendendo dei Legionari affamati, aggiungendo il plus valore che gente come Dzemaili e Bianchi possono offrire, allora la serie B sarà stata un toccasana.
Esattamente come lo sarà per il Milan senza Kakà, per l'Inter senza Ibra che dovranno inventarsi qualche cosa di nuovo per vincere.

 

Riflessione di inizio estate in attesa che arrivi il nuovo Mister ... ma ce ne fosse uno che è sicuro di quello che fa ... Delio tentenna, Giampaolo verrebbe ma deve rescindere, Zenga fa le finte e scappa ma dateci pure anche Colantuono, basta che li faccia correre e lottare e alla fine saremmo tutti contenti ... allora quando si inizia?
Noi abbiamo fame di rivincita ... tanta fame!

 

 

GMC