Srweb - Toro, semplicità
Fonte: www.srweb.eu
Dopo l'amarezza accumulata in queste ultime giornate forse è meglio andare a cercare il positivo, che per altro c'è, nella squadra granata di quest'anno.
Sicuramente sarebbe bastato che una palletta fosse finita in rete per cambiare molti giudizi, ma purtroppo come già negli anni scorsi questo non è accaduto e quindi ... apriti cielo!
E' sicuramente l'accumularsi di sconfitte a ripetizione in queste ultime annate, la causa scatenante di tanta delusione negli spiriti granata che aleggiano sugli spalti.
Dimostrazione pratica sta nello striscione vincitore del premio Ciotti: "Meno male che sono ubriaca".
Forse solo così si riescono a digerire certi spettacoli.
Quest'ironia dovrebbe smuovere nella truppa granata, quell'orgoglio straferito ora anche dalle squadrette che si incontrano in serie B.
Proprio ieri ci chiedevano che fine farebbe questo Toro in serie A e la risposta è semplicissima purtroppo: ritornerebbe immediatamente in B ... ovvio.
Leggendo i nomi che compongono la rosa del Toro e quelli delle altre squadre in fondo non ci sembra di essere tanto peggiori di buona parte delle altre formazioni, il problema sta sempre ... di nuovo ... nel carattere.
Anche un po' nel gioco.
Possono gli onesti gregari del Modena riuscire a difendersi, magari anche con un po' di fortuna, e nel finale spingersi fino a trafiggere una difesa, portiere compreso, ferma, immobile come una granitica montagna?
Purtroppo si!
Il Mister d'annata deve riuscire a risvegliare quest'orgoglio, deve riuscire a fare di necessità virtù sfruttando la tecnica dei suoi, cercando di fare correre gli altri, inventando qualche cosa, cercando di sfruttare i calci da fermo, le punizioni ed i corner ... ecco quello che lascia perplessi è questo perdersi in errori stupidi che alla fine costano carissimi.
Se non si capisce che dopo aver orchestrato una manovra a tratti anche decente, si va al cross e sistematicamente sbagliandolo si da la possibilità agli altri di ripartire correndo come pazzi, si è quasi perso in partenza.
Il cliché è stato chiaro fino ad ora, ricordiamoci del Padova: una squadra ordinata che si trova a memoria, che fa le cose semplici e che corre e corre con un Di Nardo anche preciso nel tiro ... una ricetta piuttosto semplice.
Ecco riiniziamo da qui ... si facciano le cose semplici: basta invenzioni fantasiose nell'assegnazione dei ruoli, Loviso e Coppola sono diversi, Ogbonna non è un laterale, Diana non è un interno e riesce a malapena a fare le due fasi (attacco e difesa) per 60 minuti, Di Michele deve tenere palla in avanti e grazie alla sua tecnica superiore cercare piuttosto la punizione (subita) che non il tocco smarcante di tacco o di esterno ... non la pigliano quasi mai!
Provare ad essere ordinati, fare correre gli altri e saper aspettare il momento giusto senza sbagliare, applicandosi con costanza a svolgere il compitino senza voler esagerare cercando l'ovazione del pubblico ... la fine è quella di beccarsi una valanga di insulti come domenica.
Speriamo che queste batoste siano servite, anche perchè ancora un paio di sconfitte e come si dice ... viene giù lo stadio.
GMC