Tessera del tifoso: le società in silenzio e Maroni...
Fonte: www.repubblica.it
Appuntamento il 7 luglio, al Viminale: maxivertice fra il ministro Roberto Maroni, il capo della polizia Antonio Manganelli e tutti i vertici del calcio (Figc, Leghe, eccetera). C'è da discutere sul tema della sicurezza negli stadi e dintorni. E soprattutto si dovrà decidere sulla grande novità della prossima stagione, la tessera del tifoso. Maroni è già stato chiaro: saranno introdotte "forti restrizioni" per le tifoserie delle squadre che non la adottano e nessuna per le altre.
Il ministro sa benissimo che molti tifosi non ne vogliono assolutamente sapere: temono una ulteriore schedatura e non condividono il fatto che venga tagliato fuori chi ha avuto precedenti condanne, per reati "da calcio", negli ultimi cinque anni. "Lo so che ci sono tifoserie-ha spiegato di recente Maroni-che premono perché la carta non venga adottata dalla propria società, mi hanno detto che ci sarà anche una manifestazione nazionale". Ma "i tifosi violenti", ha spiegato ancora Maroni, "con me avranno vita dura".
Il Viminale è pronto a venire incontro alle società di calcio. La Lega Pro è favorevole alla tessera, qualche club di B come l'Albinoleffe si sta muovendo ma la stragrande maggioranza delle società di A non fa assolutamente nulla. Le uniche società che l'hanno adottata sinora sono Inter e Milan: l'Inter ne ha oltre 40.000, il Milan ottantantamila (ma le tessere non hanno foto e non sono a norma). La Juventus ha appena lanciato la campagna abbonamenti ma della tessera del tifoso non fa alcun cenno. La prossima settimana tocca alla Roma: ci saranno novità? Tace la Fiorentina, che pure anni fa sembrava favorevole (a parole). Tace il Napoli, i cui tifosi la scorsa stagione sono stati fortemente penalizzati proprio da Maroni: hanno potuto seguire la loro squadra in trasferta una sola volta, il 31 agosto. Dopo il giallo del treno fantasma lo stop totale. Che fa ora Aurelio De Laurentiis? Verrà incontro ai suoi tifosi? Che fanno le altre società? Molto sovente se ne infischiano di tifosi-clienti che portano tanti soldi: dovrebbero imparare da Barcellona e Manchester United.
Il tempo è scaduto, ormai: se anche volessero, le società italiane non avrebbero più la possibilità di preparare le tessere per l'inizio della prossima stagione (serie B il 22 agosto e A il giorno dopo). Ci sono procedure da rispettare, un iter da completare. E nessun club si è ancora fatto vivo. Che deciderà Maroni? Bloccherà davvero le trasferte? Speriamo che nell'occasione si possa parlare, e decidere, anche su altri argomenti che stanno a cuore ai tifosi: i biglietti, gli striscioni, eccetera. Ci sono imposizioni troppo forti, procedure a volte complicate nella vendita dei tagliandi. Vengono penalizzate le famiglie, i turisti stranieri, chi vive magari fuori Regione, eccetera. E anche sugli striscioni si potrebbe studiare un'apertura: un minimo di ironia in più non guasterebbe al nostro calcio. L'emergenza è davvero finita? Se è davvero così, riapriamo gli stadi ai tifosi per bene.
Fulvio Bianchi