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Toro, c'era una volta la contestazione

di Marina Beccuti
Fonte: www.srweb.eu

C'era una volta la contestazione, potrebbe iniziare così una favola qualunque, nel più classico dei modi. Tanto tempo fa dunque, esisteva una tifoseria calda e appassionata, sempre pronta a correre incontro alla propria squadra, nei momenti belli ed in quelli brutti.

 

Ecco, quello che ci lascia interdetti in questi giorni di passione granata è il distacco, la poca voglia di partecipare, la continua sconfitta ha fatto si che il popolo granata si abituasse a questo, come se il destino non potesse riservare altro.

 

Ma per noi la contestazione, nei limiti civili ovvio, significa amore e partecipazione, vuol dire tenerci talmente da rinunciare a qualche ora di lavoro o di svago per far sentire con la presenza, con qualche coro, magari qualche "urlo", il proprio sostegno.

 

Non capita praticamente più!

 

Considerando che i cancelli della Sisport, surrogato di un "Bignami" del glorioso Fila, sono perennemente chiusi a salvaguardia del fragilissimo sistema nervoso di qualche bipede pallonaro. Considerando pure che il momento di "scarsezza" economica favorisce il risparmio, uniamo tutto questo alla poca propensione al masochismo ... mescoliamo tutto insieme e capiamo perchè ormai a quasi più nessuno viene la voglia di occuparsi di Toro.

 

Come può venire la voglia di incitare, di spronare, di partecipare con il cuore e con il fisico, anche di criticare la prestazione di chi nella migliore delle ipotesi al secondo passaggio sbagliato, al primo gol avversario, inizia immediatamente a coniugare al passato i verbi che lo legano alla maglia granata.

 

Sguardi attoniti in campo, che le telecamere colgono mentre in sottofondo la voce gobba del telecronista, con irriverente puntualità sottolinea come le speranze sia ridotte al lumicino, facce sperdute di attaccanti spuntati, di giocatori di fascia che si fasciano solo più la testa, di difensori tremebondi o arruffoni, di un Mister incavolato con il mondo che dopo aver trasmesso nervosismo a pioggia, ora genera menefreghismo.

 

In effetti a questo punto a cosa serve contestare?

 

... Quello che dispiace, che "fa rabbia" è che sono pure capaci di giocare bene a tratti, riscono anche a svolgere il compitino in maniera discreta alle volte, poi spengono la luce e smettono di fare anche quello che in prima categoria, dove i piedi assomigliano a ferri da stiro, fanno: lottare.

 

Una vita troppo comoda e al di fuori della realtà li rende immuni da qualsiasi critica, secondo noi non si rendono nemmeno conto di che caspita stanno combinando, è tutto normale: "abbiamo giocato un primo tempo stupendo" Novellino dixit ... peccato che c'è sempre anche un secondo tempo nelle partite, quello in cui il Toro perde, di getto avremmo voluto rispondere.

 

Per questo tenere i cancelli chiusi è sbagliato ... ma forse a questo punto anche aprendoli non verrebbe più nessuno.
Con i biglietti allo stadio a 5 € (i ridotti), secondo voi si farà mai il pienone? Pensiamo proprio di no. La compagnia "teatrale" 2008/2009 è rimasta senza pubblico, dal loggione non arrivano più i fischi, figuriamoci gli applausi.

 

Quanto ci manca una sana, civile, onesta contestazione, vorrebbe dire che a tutti è tornata la voglia di dimostrare l'amore per il Toro e magari lo capirebbe anche qualcuno in campo, facendo quelle due corsette in più.

 

 

 

GMC


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