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Toro, ci vuole carattere

di Marina Beccuti
Fonte: srweb.eu

Le sirene dell’esonero hanno smesso di suonare, il tam-tam che annuncia sconvolgimenti ha smesso di rullare e così alla fine ci si rende conto che l’unica soluzione praticabile è quella del lavoro, dell’impegno e di cercare al proprio interno quelle forze psicofisiche (carattere) che servono per reagire quando le cose vanno meno bene.

In poche righe condensato il post-Siena.

Si potrebbe anche finire qui, in estrema sintesi, ma forse è meglio dare ancora uno sguardo alla giornata di ieri.

Cairo doveva essere pronto a tirare fuori dal cilindro un nuovo allenatore e dal portafogli altri soldi, pensare a un Novellino che arrivi giusto per salvare il soldato Toro, senza chiedere almeno un’opzione per l’anno successivo, probabilmente è fantascienza, anche se comunque da richiamato dovrebbe onorare il contratto.

Quindi un nuovo mister, armato di bacchetta magica che trasforma rospi in principi e zone retrocessioni in zone Uefa, per il momento non lo vedremo alla Sisport in corso Unione Sovietica a Torino.

La contestazioneprevista, temuta non c’è stata. Come quei temporali che si annunciano con grandi tuoni e poche gocce d’acqua, di tifosi inviperiti contro GDB non ce ne sono stati.

Giocatori che si rifiutano di “obbedire” nemmeno l’ombra, e di Mister in crisi esistenziale non sono pervenuti.

Ma allora tutto questo gran parlare di questi giorni cosa è stato?

Il Pres. aveva confermato De Biasi, i giocatori si sono resi conto che non avevano giocato”bene”, c’è in arrivo una Fiorentina che ha speso milioni per essere in una posizione di classifica interlocutoria, fuori dalla Champions e con qualche problemino in zona gol, ed il pensiero principale era chi sarebbe arrivato sulla panca del Toro?

Abbiamo visto e sentito un GDB bello carico, come sempre, con voglia e carattere spiegare per l’ennesima volta, l’alchimia del calcio: “Se si antepongono gli interessi personali, alla fine non ci sarà mai gruppo” e siccome fino a prova contraria il calcio è un gioco di squadra, o c’è un giocatore che dribbla tutti e segna tre gol a partita o tutti quanti insieme corrono, sbuffano, si dannano l’anima e cercano di spingere la palla in rete (in quella degli altri, possibilmente).

La ricetta è talmente semplice che risulta difficile da applicare, almeno in casa granata negli ultimi anni.

Ma quando il Toro è tornato in serie A con Nicola che segna il gol della disperazione, della vittoria, non era forse quello un bel gruppo di giocatori che non mollavano mai?

Quindi è proprio vero quello che dice il Mister.

Certo che se piovono solo palloni alti per Stellone che si danna per trasformarli in qualche cosa di decente e non si prova, rischiando la brutta figura, a saltare l’uomo per servire palloni decenti, se non si prova a cercare la porta anche con tiri da fuori, rischiando di sballare tutto rimediando qualche fischio, difficilmente si andrà lontano.



E’ da quando (inizio campionato) si diceva che il Toro aveva nelle gambe solo 20 minuti, che De Biasi continua a dire che ci vuole carattere e determinazione. L’impressione del dopo Siena è che carattere e determinazione e non disinteresse, ce lo hanno avuto più i tifosi di tanti “altri”.



Tifosi che andranno allo stadio con poca fiducia forse, ma con la speranza, quella sempre, di veder giocare degli uomini con la maglia granata che lottano con correttezza e determinazione per portare a casa quello che serve … i punti.



Qualcuno dovrebbe riguardarsi i Derby del 3 a 2 con tre gol in tre minuti, o il 3 a 3 con tanto di buchetta finale, per capire che se si vuole il Siena di domenica lo si mangia a colazione e poi si dice avanti un altro che qui non ce n’è per nessuno.



E se fosse che GDB mister, psicologo, motivatore, pompiere, sarto per ricucire i rapporti tutte le volte, un bel giorno si stufasse di correre dietro ai “bambini” che giocano nel prato durante la ricreazione? Ma chi potrebbe dargli torto.



Non capiterà non è possibile e non per soldi. Chi con la memoria corta non si ricorda che GDB è arrivato a Torino con un contratto per le ultime 5 giornate (non di Milano), senza garanzie ma solo per fare del suo meglio per la causa, ha capito poco a nostro avviso.



Uno buono ne abbiamo, con il carattere giusto e la grinta da Toro e la cosa migliore che ci augura è quella di darla vinta a chi vuole giocarsela da singolo e non in gruppo.



Non pensiamo che questa sia la medicina migliore.



Certo ora come tutti speriamo in risultati e non parole.


GMC


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