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Una settimana da Toro

di Marina Beccuti

Flavio Bacile

 

Che emozione rivedere in campo il Toro, due volte durante la stessa settimana.
Prima con il derby per la Sla, con in campo uomini che hanno colorato di granata la mia primavera, Leo Junior, Gigi Lentini, “Rambo” Policano, Paolino Pulici, “Tarzan” Annoni, Claudio Sala, Martin Vazquez, Luca Fusi, Muzzi, Sclosa, Rizzitelli, “pennellone” Silenzi, Marco Ferrante, Antonino Asta, Marcheggiani e tanti altri ancora. Una emozione profonda, vera, e, aldilà di improponibili pancette, resta la festa, quella di un popolo che si è ritrovato per un nobile motivo, ma che ha ritrovato nella testa e nei piedi di alcuni dei propri eroi, la propria dignità. Quante storie si sono incrociate, quanti ricordi, tutti nello stesso tempo. Grazie a tutti.


Tornando ai giorni nostri, il ritorno di Franco Lerda sulla panchina dei granata regala al Toro la più rotonda vittoria esterna di tutto il campionato, cosa perlomeno impensabile poche ore prima del match. È stata una vittoria nel segno di Bianchi, con il capitano due volte a segno nei primi 45 minuti, ma non solo, tutto il Toro ha giocato bene, contro un avversario ostico e quotato, almeno quando gioca tra le mura amiche. Il clima è stato a tratti incandescente, tra Castori e Lerda, i giocatori trascinati dalla trance agonistica non se le sono risparmiate, il pubblico sottolineava ogni intervento dell’arbitro con fischi e proteste, un match vero sotto ogni punto di vista, senza pause, neanche sul tre a zero per i granata, con i marchigiani mai domi.


Una partita che poteva essere la tomba delle speranze dei granata, in un ambiente che forse pensava di poter approfittare del momento non certamente positivo del Toro in altro modo, che invece vede gli uomini di Lerda uscire dal campo risorti sotto ogni punto di vista, fisico, mentale, tattico, tecnico, ed umano. Una rinascita mentale prima di tutto, dove nemmeno le sette defezioni, alcune di queste importanti, sono riuscite a scalfire le sicurezze dei granata.


Granata mai belli come oggi, mai così squadra, mai così concentrati. Merito di Lerda? Direi di si, anche perché se l’allenatore rimane il principale responsabile nelle sconfitte, non è proprio così o almeno non sempre, non si può, non assegnargli altrettanto merito nelle vittorie, specialmente in una vittoria che per come è venuta, risultato, gioco ed atteggiamento propositivo in campo, presenta alla rincorsa per i playoff un Toro diverso, profondamente diverso.


Adesso bisogna continuare, i playoff, anche alla luce di questa prestazione, appaiono meno distanti, e non è certamente una questione di punti, ma di certezze, e questa squadra ha bisogno di conferme, principalmente per se stessa, ma anche per lanciare un messaggio al campionato. Affrontare una squadra in crisi è certamente più facile che non doversi confrontare contro una compagine in crescita, una visione diversa quindi, per le prossime avversarie della squadra di Lerda, che si spera, si troveranno davanti una squadra più forte e più coesa. Quanto alle dichiarazioni di fine partita di Castori, ogni commento è superfluo. Il Toro ha vinto perché ieri si è dimostrato più forte dell’Ascoli, certamente non ha rubato nulla, e per dirla tutta il punteggio poteva essere anche più largo, vuoi perché i granata potevano beneficiare di un rigore a favore per una spallata di Micolucci a Bianchi in area di rigore, con palla lontana, vuoi perché Lerda, a risultato acquisito, ha pensato di far riposare Gasbarroni e Bianchi, che fino a quel momento erano i migliori in campo.


Se i granata sono arrivati sempre prima sul pallone, forse anche con i tacchetti, ma sempre a parer mio in modo del tutto regolare, l’autocritica dovrebbe essere il primo passo, poi forse lasciare il passo a dichiarazioni che oggi come oggi mi sembrano veramente esagerate.


Il Toro è rinato, viva il Toro.


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