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A San Siro con l'atteggiamento giusto

di Marina Beccuti

Flavio Bacile

 

Osare per continuare a vivere, con nella testa la convinzione che non partiamo mai battuti, l’importante è provarci sempre, metterci il cuore e se serve anche l’anima, umili ma allo stesso tempo sfrontati, perché se da una parte c’è il Milan, dall’altra c’è un Toro rigenerato e pronto.


È vero che alla fine il lavoro paga, fa bene Camolese ad insistere su questo concetto, alla fine si salverà chi avrà lavorato meglio in questi ultimi due mesi, ma conta anche avere l’atteggiamento giusto in campo, senza cioè, preoccuparsi più di tanto della classifica, di quello che fanno le altre, d’essere belli a tutti i costi, e dell’utilità o meno di acciuffare il punto.
Giocarsi la partita questo conta, usando la spada e quando serve anche il fioretto, riaccendere la fiducia nei propri mezzi, prim’ancora di valutare quelle dell’avversario, rispondere colpo su colpo ad ogni iniziativa, avere più volontà e cattiveria agonistica di chi ti si para di fronte, e, se mai è possibile, più fame e voglia di portare a casa l’intero bottino.
Poi succederà quello che deve succedere, con il Toro in campo non si sa mai.


È importante portare a casa un risultato positivo da questa trasferta, lo sa bene Camolese, che continua a tenere tutti sulla corda, il dubbio se schierare una formazione più votata a difendere che non quella proposta contro il Catania è un dubbio legittimo, per questo da parte del tecnico massima attenzione ai minimi dettagli, alla ricerca di forma, motivazioni, voglia di riscatto, e di quello sguardo che ti dice tutto senza bisogno d’ulteriori parole.


“Nessuno deve sentirsi escluso”, lo ha ripetuto anche ieri il buon Camola, “ho bisogno di tutti, tutti hanno la mia massima considerazione, guardo al gruppo, e con il gruppo voglio raggiungere la salvezza”.
Che Torino vedremo in campo?
La sensazione è che Camolese difficilmente rinuncerà al modulo con le due punte, anche perché gli avanti granata hanno mostrato di soffrire spesso di solitudine, questo porterebbe all’esclusione uno tra Rosina e Stellone dall’undici di partenza, fermo restando l’indisponibilità di Gasbarroni che ieri si è allenato a parte, e con Ventola alle prese con un fastidioso torcicollo.


Rinunciare a Rosina non è mai una scelta facile, il valore tecnico del ragazzo è fuori discussione, il suo impegno e la sua dedizione alla causa lampante, da valutare invece il suo stato di forma, infatti, come lo stesso Camolese ha ricordato, Alessandro viene da un infortunio muscolare, l’ennesimo di una stagione che non gli ha dato tregua, che lo ha tenuto fuori dal campo da gioco per circa un mese. Se il capitano è al top gioca lui, altrimenti spazio a Stellone.
Paradossalmente, l’infortunio di Gasbarroni, ha tolto a Camolese una delle alternative più “sfiziose” per questa difficile trasferta, quella cioè di vedere in campo dal primo minuto i due fantasisti; questo avrebbe garantito non solo una maggiore pericolosità sulle ripartenze e un rifornimento più cospicuo per Bianchi, in questo caso punta unica, ma anche innalzato, e non poco, il tasso tecnico del reparto offensivo.


Per quanto riguarda il centrocampo, è previsto l’innesto di forza in più, e il favorito appare Diana, capace di ricoprire più ruoli sulla mediana, di garantire una buona spinta offensiva, e, allo stesso tempo, di liberare Rubin sulla fascia assicurandogli un’adeguata copertura.


Per la difesa dovrebbe cambiare poco, se non proprio nulla, Franceschini e Natali sono quasi intoccabili, Rivalta, dopo la positiva prestazione interna contro il Catania, dovrebbe essere riconfermato come terzo del pacchetto difensivo.
Tutti discorsi che lasciano il tempo che trovano, e che attendono la conferma da parte del nostro tecnico, definiamoli “supposizioni meditate”, e non dettate sempre dal cuore.


Non è invece una congettura pensare che, per uscire da San Siro imbattuti, serva necessariamente entrare in campo con l’atteggiamento giusto, e permettetemelo, non solo in campo.