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Agnelli minaccia Collina, ma chi di rigore ferisce di rigore perisce...

di Marina Beccuti

Non è l'Italia, dove vige una specie di zona franca per la Juventus, squadra forte, fortunata ma anche aiutata. Proprio dagli arbitri e da certe squadre sottomesse che, al suo cospetto, si tirano indietro, per dirla alla Buffon, si scansano.

In Europa è tutta un'altra storia, probabilmente ci sono magagne anche fuori dai nostri confini, ma la mafia, ahimè, è nostra, poi esportata ovunque.

Il rigore a favore del Real Madrid c'era, ed è stato giusto concederlo. E' vero, la Juve è arrivata vicina all'impresa, in stile Roma, ma alla fine è uscita, meno abile fuori Italia a fare quei giochetti che lei, amabilmente, fa spesso nel campionato italiano. Non per niente sempre più brutto e meno affascinante, rispetto a quelli internazionali e alle coppe europee, che sono un vero inno alla bellezza di questo sport.

Perchè lo sport è interessante se giocato ad armi pari, dove non ci sono squadre super protette e vincenti ancora prima di scendere in campo. Poi si lamentano che il campionato italiano perde colpi e anche soldi, per non parlare della Nazionale. Tutta colpa del potere della Juventus che ammazza la lotta, perchè ci deve essere un solo vincitore, costi quel che costi.

Si urla al Var, che deve essere introdotto anche nelle coppe europee e magari anche negli altri campionati (che forse non ne hanno bisogno, essendo i giochi leggermente più corretti), ma qui in Italia il Var non ha sempre preso le decisioni giuste, in quanto alla fine non decide la tecnologia ma un uomo, che può essere più o meno serio, magari in malafede o timoroso di andare contro il potere.

Chiedere la testa di Collina, presidente della commissione arbitri della Fifa (in pratica designatore Uefa), come ha fatto Andrea Agnelli, è un'ammonizione pericolosa, come dire hanno osato darci un rigore contro e adesso paghi che designa gli arbitri. In Italia purtroppo vige la regola del più potente, in Europa per fortuna no. Il rigore è stato giusto concederlo al Real e Collina deve restare al suo posto. Ben venga il successo della Roma ma anche loro devono stare attenti a parlare di vendetta contro il Liverpool. Le parole bisogna tenerle a freno, non si parla di vendetta ma di sfida e Tacconi deve anch'egli frenare la sua lingua, dire che Buffon doveva dare un pugno all'arbitro mercoledì sera la dice lunga sul personaggio.

Ma dove siamo? Stiamo parlando di sport, non di battaglie di periferia, dove si trovano quattro truzzi da strapazzo a farsi giustizia da soli, con armi e pugni.

Lo sport è bello quando non ci sono squadre che vogliono dominare a tutti i costi e questa Champions è straordinaria senza la legge della Juve, che vorrebbe vincere a tavolino come in Italia. In fondo siamo tutti cittadini europei e allora godiamoci questo ruolo, partendo tutti alla pari. A proposito, l'arbitro era l'inglese Oliver, a lui vanno i nostri applausi, perchè sappiamo che gli inglesi, nello sport, amano la competizione pura, senza giochetti politici attorno.

P. S. Poi ci sarebbe da discutere sul fatto che Buffon sia un esempio da tanti anni. Quando ha utilizzato atteggiamenti fascisti era da applausi? E non è successo solo in gioventù...


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