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Arisi, Presidente Museo dello Sport: "Io non mollo. Grazie Cairo"

di Marina Beccuti

TorinoGranata in collaborazione con Radio Beckwith ha intervistato Onorato Arisi, presidente del Museo dello Sport, la cui location si trova all'interno dello Stadio Olimpico. Arisi, milanese, ha allestito anche i musei dell'Inter, la sua squadra del cuore, e del Milan. La scorsa settimana è stato siglato un accordo con il Torino Fc visto che coabitano nello stesso spazio. "Possiamo parlare di un accordo di buon vicinato. Il Toro gioca nel weekend e noi ci siamo durante la settima. I tifosi del Torino possono accedere alle nostre sale e, presentando l'abbonamento o il biglietto della partita, potranno accedere con lo sconto del cinquanta per cento. Ricordiamo che, senza voler fare concorrenza al Museo del Toro, abbiamo uno spazio interessante di ricordi riguardanti la storia granata. Ad esempio c'è una maglia di Loik, mentre il mio amico Lorenzi mi ha donato l'ultima maglia della Nazionale vestita da Valentino Mazzola, proprio nel match di Genova contro il Portogallo, quando organizzò l'addio al calcio di Ferreira, partita che fu fatale al Torino".

Sappiamo che il Museo ha dei probemi, forse perchè un po' defilato e poco pubblicizzato: "I problemi erano enormi per questo Museo, un peccato perchè in Europa è un fiore all'occhiello, secondo solo a quello di Losanna, mentre qui a Torino è snobbato. Me l'avevano detto che questa era una città difficile e l'ho constatato da milanese. Peccato perchè una città bellissima. Abbiamo avuto pochi aiuti, soprattutto dal Comune. Ma ho tenuto duro perchè rimanesse aperto, sarebbe assurdo chiuderlo proprio alla vigilia di Torino città dello Sport 2015. Finora però devono ancora concretizzarsi gli eventuali aiuti, ho ricevuto solo chiacchiere, ma io spero che qualcosa succeda. Manca una certa collaborazione anche da parte dei media. Sembra che a Torino interessi solo lo... Juventus Stadium".

La ricostruzione del Filadelfia ed una ipotetica cittadella granata nella zona potrebbe aiutare anche il Museo dello Sport: "Certo che sì, conosco la realtà di altri paesi come l'Inghilterra, dove sorgono insieme musei, negozi del merchandising e così via. Cairo è un uomo capace, è stato lui a volere questo accordo e so che porterà il Torino in pianta stabile nella parte sinistra della classifica".

Arisi ha avvertito certe sensazioni, si fa per dire, che aleggiano su Torino direttamente sulla sua pelle: "Se non si sanno aprire certe porte non si fa nulla. A Milano basta avere capacità economica e delle idee e le cose si fanno. A Torino c'è il pesante cappello della famiglia Agnelli, senza il loro consenso non si fa nulla. Eppure i campioni amano portarci i loro cimeli. A Milano quando si tratta di organizzare qualcosa le nostre famiglie potenti riescono sempre a trovare un accordo comune".

Indubbiamente ci vogliono iniziative, quali avete in programma? "Proprio questo venerdì parleremo di baseball e ci saranno anche zone dove sarà possibile cimentarsi. In più si può anche visitare l'Olimpico quando si viene a visitare il Museo. Presto avremo una chicca. Il casco di Niki Lauda quando prese fuoco nel '76 al rogo del Nurburgring".  


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