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Barreto si presenta: "Una liberazione essere qui. Con Ventura ho un rapporto speciale"

di Riccardo Billia

Paulo Barreto ha espresso oggi le sue prime parole da neo giocatore del Torino. Simpatico e disponibile, il brasiliano ha esordito parlando della sua condizione fisica: "Fisicamente sto bene, ad Udine mi allenavo regolarmente due volte al giorno. E' un po' che non gioco, ma se sarà chiamato in causa cercherò di mettermi in gioco. Sarà però il mister a dire se sono pronto per giocare. Non ho 90' sulle gambe ma sono in grado di dare una mano". Capitolo Udinese: "Forse ad Udine ho avuto qualche problema di incompatibiità con qualcuno. Certo se non giochi è dura ritrovare la forma. Gli ultimi due anni sono stati difficili, ma per un giocatore può essere normale. Ce ne sono tanti che vivono la mia stessa situazione. Ringrazio Dio di poter tornare a fare quello che mi piace anche per aiutare la mia famiglia".

Il giocatore parla del suo trasferimento in granata: "E' stata una liberazione questo arrivo a Torino. Era tanto che se ne parlava. Devo ringraziare tutto il Toro, in particolare il Direttore (Petrachi, ndr), che in questo anno ha fatto di tutto. Qui ritrovo molti miei compagni ex del Bari, tutti bravi giocatori. Ritrovo mister Ventura, con cui ho un grande rapporto, direi speciale. Anche per lui che sono voluto voluto venire a Torino. So come lavora e mi ha dato entusiasmo. Mi ricordo ancora i movimenti che devo fare nel suo gioco. Devo vedere se riesco ancora a stoppare la palla (ride, ndr)! Mi hanno raccontato della storia del Toro: parliamo della storia del calcio. La lotta per la salvezza? Non dobbiamo guardare le altre. Pensiamo a fare più punti possibili noi".

Barreto, che ha scelto la maglia numero 10, si è descritto come giocatore e come uomo fuori dal campo: "Sono un attaccante mobile, non una prima punta. Mi piace svariare su tutto il fronte offensivo, giocare con i compagni, andare in profondità. Meglio che stare fisso. Nel calcio di oggi, poi, è importante che tutti corrano. Quale attaccante vedrei meglio vicino a me? Mi troverei bene con tutti, l'importante è che giochi io (ride, ndr). In generale sono un ragazzo tranquillo. Dopo l'allenamento, torno a casa dalla mia famiglia, le due cose più importanti che ho".

 

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