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BIANCHI e Sereni, la prova degli ex con il dente avvelenato

di Marina Beccuti

Il leit motiv della gara del Toro in casa contro la Lazio è l’utilizzo e o meno del tridente da parte di De Biasi, che pare intenzionato a riproporlo nonostante che Cairo abbia dei dubbi ed i tifosi pure. Il mister però pare voglia continuare a perseguire questa strada, perché solo con l’esperienza il modulo si può perfezionare. Magari però contro la Lazio sarebbe meglio tornare ad un più classico 4-4-2, perché con squadre tecnicamente superiori che giocano un calcio offensivo è opportuno avere un centrocampo più solido. Però su una cosa si può essere d’accordo con Mourinho, il fatto di non standardizzare troppo il modulo, ma renderlo fluido, senza fare troppi calcoli aritmetici. Certo Mou se lo può permettere con la squadra che ha a disposizione.


De Biasi intanto deve fare i conti con alcune assenze importanti, in primis Rosina e Diana, quest’ultimo squalificato, mentre mancherà Stellone. Abbruscato è in forma e potrebbe, nel caso in cui si giocasse con i due attaccanti in avanti, sostituire uno tra Bianchi ed Amoruso, più probabile che il sacrificato di turno sia il secondo, anche se sta bene, ma a 34 anni forse non è il caso di fare tre partite in una settimana, per non rischiare infortuni. Bianchi, da ex, non può mancare questo appuntamento con la Lazio, squadra che aveva scelto l’anno scorso al posto del Toro, ma dove non è riuscito ad esprimersi. Dunque Bianchi può essere davvero l’arma in più di De Biasi perché vorrà dimostrare a Delio Rossi di meritarsi una maglia importante in serie A. Ma non c'è solo Bianchi ad avere un conto sospero con i biancazzurri, Sereni scalpita per domare Zarate e company e dimostrare a Lotito quanto ha sbagliato a non dargli fiducia. Per fortuna il Toro si è accaparrato questi due giocatori che fanno sempre la differenza in campo.


Sabato si sono giocati due anticipi che hanno visto ancora pareggiare la Juventus sul campo della Sampdoria per 0-0, mentre la Fiorentina ha battuto il Genoa per 1-0, gol del solito Gilardino, sempre più lanciato come goleador.


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