Bianchi ed il calcio bigotto
Ebbene sì, in quest'Italia bigotta e semiseria se uno impreca mentre un avversario non ti permette di giocare e ti butta a terra facendoti anche male, significa essere blasfemi ed allora via, un turno di squalifica. Era quello che voleva il Brescia, forse anche il cosiddetto potere del calcio, via il giocatore più pericoloso del Torino. Bianchi infatti salterà la partita decisiva di domenica contro il Brescia. Il capitano che ieri ha indossato la fascia con su scritto "Capitano della mia anima" non potrà decidere la serie A, aveva accettato la B per riportare il Toro dove gli compete, domenica sarà solo a bordo campo a tifare. E allora per solidarietà, caro Rolandinho, oggi siamo tutti blasfemi per te. E allora viva Maradona che fuma il sigaro cubano, dell'Argentina dal sesso libero che si allena sorridendo.
Tuttavia anche le prove tv a volte vanno ad interpretazione, perchè tutto il Torino, con Cairo in testa, è certo che Bianchi la bestemmia non l'abbia mai pronunciata, per questo è stato presentato il ricorso che il presidente è certo di vincere. Inoltre Bianchi è una persona corretta e mite e mai arriverebbe a dire cose pesanti, anche se possono scappare, ripeto, durante un momento di fortissima tensione com'era la partita di ieri.
Per la cronaca, come dice Colantuono, il Toro non è solo Bianchi, c'è una squadra dietro, siamo certi che Arma segnerà ancora, per rifarsi dall'ingiustizia subita ieri sera. Ci sarà Scaglia con la sua voglia di stupire, Gasbarroni che un altro gol alla Messi lo sogna proprio in finale. Ma soprattutto sarà Loria a dare la carica ed essere il leader della riscossa. Ci siamo tutti noi a dare la carica ad un sogno. Come sempre contro tutto e tutti. Se non fosse così il Toro non avrebbe più le corna.