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Cambiare ct non ha senso se poi... decide l'interesse di parte

di Marina Beccuti

Ha fallito il guru Lippi quattro anni fa e l'ha fatto il più terreno Prandelli martedì. L'Italia è un fallimento, come nazione e anche come nazionale. Lo è soprattutto moralmente e culturalmente perchè si è lasciato troppo spazio alla corruzione e agli interessi di parte e non del paese, anche a livello sportivo. Ne sono un esempio gli arresti recenti nella politica e nel mondo imprenditoriale, dove i nostri soldi venivano spesi (e vengono ancora) per affari personali e non per un'opera comune. Fa quasi schifo guardare in faccia certe persone che hanno anche la faccia tosta di proclamarsi innocenti, tanto così fan tutti al punto che rubare non è più reato. 

Lo sport, il calcio in primis, sono la faccia di questo pessimo andamento, perchè non sappiamo più fare gruppo ma solo pensare al singolo. Fare bene per strappare un lauto contratto più che sentirsi grati per aver fatto qualcosa per il paese in cui sei nato o ti ospita. Spot osceni e rimborsi se l'Italia vince, illudendo migliaia di persone credulone.

Le scelte di Prandelli non erano le migliori, lo capiva anche l'ultimo dei tecnici improvvisati, ma fino a che punto ha deciso da solo, solo in base alle competenze tecniche? Il dubbio che Balotelli dovesse esserci apposta perchè fa audience, quando addirittura il Milan l'ha scaricato, il blocco della Juventus che tramite la Fiat è sponsor della Figc, creano tanti dubbi. Della serie, cambia il tecnico ma le brutte abitudini rimangono e il blocco bianconero all'estero non ha senso vista la loro magra figura in Europa. E siccome il calcio più bello non si gioca più da noi, ma fuori, i migliori giocatori al mondo, compresi gli italiani, se ne vanno. Sarà sempre più dura mettere in piedi una nazionale decente. Prandelli ha le sue colpe, di non essere riuscito a cambiare l'andazzo e soprattutto per aver avuto paura di osare qualcosa di diverso. 

De Rossi ha spiegato bene: "Ci sono state componenti che hanno condizionato il risultato come il caldo o l'arbitraggio negativo, ma non ci appelliamo a queste cose. Dobbiamo tenere bene in mente tutto e ripartire dagli uomini veri, non dalle figurine o dai personaggi. Questi non servono alla Nazionale".