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Carlo Nesti, i retroscena del caso-Bianchi

di Marina Beccuti

La vicenda-Bianchi di oggi è uno “spaccato” di come ci si debba muovere, prudentemente, nel parlare di mercato. A me, sono arrivate ben 2 informazioni, da “fonte Ebagua” e da “fonte Chievo” (noi, quasi sempre, abbiamo l'obbligo, da parte delle persone che ci aggiornano, di non citarle, per esigenze di "riservatezza") che consideravano “sicuro” il passaggio di Bianchi al Catania. L’errore più grave, non ottenendo conferme da Cairo, Petrachi e Riccardo Bianchi, fratello e procuratore di Rolando, sarebbe stato cedere alla “tentazione” di “dare la notizia”. Invece, ho preferito usare la formula “Bianchi a un passo dal Catania”, a costo di recitare la parte dell’ingenuo, che non sapeva interpretare i silenzi, soprattutto, dei dirigenti torinisti. In genere, in certi casi, si smentisce, e l’assenza di una smentita poteva aumentare la convinzione che l’affare si stesso realizzando. Aggiungo una cosa, che ora posso scrivere. Intorno all’ora di pranzo, anche da persone vicine-molto vicine-vicinissime all’attaccante, mi è pervenuta la conferma della “concreta possibilità” di un trasferimento in Sicilia. In quei casi, è dura resistere... Ma, come ho sempre fatto, se non mi fosse arrivata una segnalazione, dall’interno della società granata, non avrei mosso un dito. Fortunatamente, dopo una lunga attesa, prima è giunto il “no” di Riccardo, e poi l’annuncio che volevo, da parte di chi non poteva ingannarmi. Cosa sia accaduto, nei dettagli, lo sapremo, magari, nelle prossime ore, ma era giusto spiegarvi che il piccolo “giallo” c’è stato. Eccome se c'è stato!


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