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Carlo Nesti: "Toro: una occasione perduta"

di Marina Beccuti

Il Toro conferma le sue 2 identità. Quella difensiva è consolante, perché violare la retroguardia (quinta del torneo) resta un pedaggio da pagare pesante per chiunque, soprattutto in trasferta. Quella offensiva è deprimente, perché non bastano neppure 78’ di superiorità numerica per aggiungere qualcosa agli sprazzi di inventiva di Cerci (6-2 i tiri in porta proprio dei siciliani). D'accordo che il Catania è una delle 10 squadre più forti dei granata, e che in casa aveva vinto 6 volte su 9, ma l'espulsione di Lodi doveva cancellare la timidezza. Invece, nel primo tempo, sembrava che fosse il Toro in uno in meno, e, nella ripresa, non poteva certo essere una manovra tanto lenta, prevedibile e inconcludente ad approfittare del calo avversario. Lo 0-0, a priori, era d'oro, mentre alla fine è diventato
di latta: una occasione perduta.


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