.

Ci vuole un miracolo ?

di redazione TG

di Paolo d'Abramo

L'ultima vittoria del Torino data 22 febbraio, 1 a 0 in casa contro l'Udinese ma se si vuole guardare ad una prestazione convincente - parere personale - forse bisogna torinare ( neologismo inavvertito e poi confermato dal redattore) indietro nel tempo, molto, magari alla vittoria contro il Lecce d'inizio campionato.

E' importante questo, perchè quando sei sulle montagne russe, una prestazione convincente ed una spina nel cuore, yoyo sentimentale del tifoso, ti puoi attaccare agli assenti, alla sfortuna,al modulo sbagliato e pensare che - magari - cambiando qui o là, spostando una pedina due metri avanti o due di lato, trovi la soluzione, peraltro impossibile, in considerazione del fatto che ogni avversario è una storia a sé stante, quando non riesci ad imporre il tuo ritmo o il gioco. Si potrebbe ritornare alla formazione che ha vinto e convinto, al modulo che sembrava funzionare. Niente. Niente di niente in casa Toro. E' per questo che i fiumi di parole, i cambi di allenatori, le interviste dove si dice e si legge che in fondo il Toro non è male ma... peccato...per la prestazione convincente, la sfortuna, le scelte. Aria fritta al cubo, in fondo il nutrimento quotidiano dei tifosi e dei giornalisti, tutti compresi anche per chi sta scrivendo - ora - questo articolo.

E allora allenamenti a porte chiuse ( ma cosa c'è da nascondere? Evviva i supertifosi che hanno chiesto di aprire l'uscio quotidianamente per far sentire l'affetto e solo quello ora che siamo agli sgoccioli). Pretattica, una partita a scacchi, magari a bridge, non voglio farti vedere le carte, voglio far stare tranquilli i pargoli e poi perchè esperimento un modulo che ti farà molto male, inserirò quel giocatore che non t'aspetti... non ora per i granata.

Si chiede ai tifosi il tifo di Torino-Mantova, si chiede d'essere vicini al Toro. Per avere cosa, in cambio ? Nulla perchè nulla si vuole, se si ragiona come innamorati cui basta un sorriso della bella e non la solita smorfietta con le labbra all'ingiù. Il Toro, il Torino è una squadra al Maschile ( con la emme maiuscola), e allora lo dimostrino pienamente tutti quelli che hanno il granata nel cuore (compreso il presidente) ed anche quelli che hanno interessi professionali (gli stipendiati) e lo devono fare, non solo, per dovere. Il resto sembra essere fuffa e visto che siamo nella settimana di Passione, non si faccia soffrire così tanto, risorgendo ( ci vuole un miracolo?) magari qualche ora prima di domenica.


Altre notizie
PUBBLICITÀ