.

Corsi e ricorsi del mercato granata

di Marina Beccuti

Claudio Piana

 

In periodo di analisi e bilanci sul calciomercato appena concluso, con una buona parte dei tifosi delusi per il mancato arrivo di nomi altisonanti e molti giornali critici per l'operato del presidente Cairo, proviamo a guardare al passato scoprendo che queste situazioni non sono nuove per la realtà granata.


Iniziamo dal lontano 1987 quando tiene banco sui quotidiani sportivi la telenovela riguardante Mark Hughes, centravanti gallese che sembra ad un passo dal trasferimento in maglia granata. Hughes, all'epoca ventiquattrenne, è in rotta con il Barcellona che lo ha prelevato a suon di milioni di sterline dal Manchester United ma che decide di cederlo dopo un campionato deludente, nel quale va a segno solo in quattro occasioni. Su di lui piomba il Toro di Gerbi e De Finis, orfano del presidente Rossi ed in cerca di nuovi leader dopo le rotture con Junior e Dossena.


La trattativa va avanti per quasi tutta l'estate con i tifosi che già pregustano un derby nel derby con il gallese Rush, appena approdato sulla sponda Juve. Alla fine però Hughes si trasferisce al Bayern Monaco, dove disputerà un ottimo campionato che convincerà Alex Ferguson a richiamarlo a Manchester, per farne uno dei leader della squadra che in pochi anni trionferà su tutti i fronti. A Barcellona Hughes fece coppia con un altro giocatore a lungo inseguito dal Toro, Gary Lineker, bomber inglese che nel frattempo è passato al Tottenham e che nell'estate 1990 Borsano cerca di regalare ai tifosi entusiasti per il ritorno in A e per l'acquisto di Martin Vazquez dal Real Madrid. Anche in questo caso la trattativa diventa un tormentone ma è destinata a fallire, con il Toro che punta sul giovane Bresciani capace a fine stagione di realizzare 13 reti e di laurearsi capocannoniere della squadra.


Nel 1993 il presidente Goveani, che da un anno è a capo del club (e nel quale molti vedono un prestanome di Borsano), corteggia per tutta l'estate Ruud Gullit, bandiera rossonera in rotta con il Milan. Quando tutto sembra pronto per la firma su un contratto biennale il calciatore, da Forte dei Marmi dove risiede in estate, fa sapere che per motivi personali non può accettare la proposta granata. Dietro al rifiuto in realtà si nasconde la Sampdoria di Paolo Mantovani che, grazie al coloured olandese, autore di 15 reti, si piazza al terzo posto vincendo anche la coppa Italia.


Il Toro si consola con gli acquisti di Osio, Jarni e Francescoli e con un ottavo posto al termine della stagione che rimane il miglior piazzamento degli ultimi 15 anni. Gli anni successivi vedono purtroppo i granata spesso in serie B oppure in serie A ma senza potenzialità economiche in grado di avvicinarli a pezzi pregiati del mercato.


Si arriva così alla storia recente con la nota vicenda Bianchi dello scorso mercato invernale quando, dopo un mese di trattative con Cairo, il calciatore sceglie la Lazio di Lotito, salvo pentirsene a fine stagione, quando le promesse di riscatto non vengono mantenute e Rolando torna in Inghilterra per poi passare al Toro durante il mercato estivo.


L'ultimo caso riguarda quello, recentissimo, di Panucci ma, come abbiamo visto, il tifoso granata ha già passato situazioni sicuramente peggiori ed è pronto a tornare a sognare non appena sulle pagine dei quotidiani sportivi o dei siti specializzati legge la frase "Il Toro tratta l'acquisto di...".