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Derby a confronto: a Torino e Genova non si tratta solo di una partita

di Marina Beccuti

Claudio Piana

 

Tra tutte le stracittadine del nostro campionato sicuramente quella che più si avvicina al derby della Mole è quella della Lanterna. La somiglianza non sta nei valori tecnici o di classifica ma nella passione con la quale le tifoserie di Genoa e Toro, non per niente gemellate, vivono l'evento ben da prima del calcio d'inizio.


Per i tifosi meno accesi il derby inizia già dalla sera della domenica precedente, quando si corre a guardare infortunati o squalificati della squadra antagonista e si iniziano i riti scaramantici che si ripeteranno per tutta la settimana. Per i più accesi il derby è invece un pensiero fisso che li accompagna durante tutto l'arco del campionato. Queste caratteristiche appartengono sicuramente ai granata ed ai rossoblù e molto meno ai tifosi di Sampdoria e Juventus che anzi vivono il derby con sufficienza, quasi snobbando l'evento salvo poi sbandierarlo in caso di vittoria. Quest'anno a Genova le cose sono un po' cambiate in quanto i valori sembrano essersi invertiti e dopo decenni di supremazia blucerchiata il Genoa in classifica precede di parecchi punti la Samp, ma l'importanza del derby per i grifoni è rimasta inalterata, è una sfida che se la si perde consente ai cugini di soffrire meno il gap di classifica, mentre se la si vince li zittisce per l'intera stagione, fino al derby successivo. Un esempio di ciò avvenne l'anno del famoso goal su punizione di Branco che permise al Genoa di aggiudicarsi il primo derby (nel ritorno fu pari), il campionato si concluse infatti con lo scudetto per la Sampdoria ma ciò non bastò per impedire ai genoani di canzonare comunque Vialli e Mancini per la conquista di "tre punti su quattro" nelle sfide dirette.


Tutto queste situazioni i tifosi del Toro le conoscono benissimo e molte volte le hanno vissute, l'ultima quando la Juve di Lippi si aggiudicò il suo primo scudetto ma perse addirittura tutte e due i derby (quella del ritorno fu anche l'ultima vittoria granata nella stracittadina). Come dimenticare quando negli anni '80 l'Avvocato e Boniperti consideravano il derby come la partita che più di ogni altra avrebbero voluto eliminare dal calendario, mentre Pulici si puliva le scarpe sulla bandiera bianconera prima di infilare e giustiziare la scudettata vecchia signora?


Un altro motivo di somiglianza tra i due derby è l'orgoglio con il quale sia i tifosi del Toro che quelli del Genoa rivendicano la vera rappresentanza della città, considerando Samp e Juve come storicamente le squadre degli immigrati, non dei torinesi o genovesi. Se i granata infatti possono cantare "Torino è stata e resterà granata" i rossoblù non mancano di ricordare ai doriani per chi tifi il vero genovese con striscioni del tipo "Genova siamo noi" o "Benvenuti a Genova, voi di dove siete?".


In chiusura un'ultima analogia che speriamo possa continuare tra le due sfide: prima di quest'anno l'ultima vittoria nel derby in seria A targata Genoa avvenne nell'aprile 1995 esattamente lo stesso mese e anno dell'ultima vittoria granata quando Rizzitelli regalò il derby al Toro con una doppietta. Quest'anno il Genoa ha spezzato il dominio doriano aggiudicandosi il match dell'andata, per scaramanzia non diciamo niente ma ci piace credere nei corsi e ricorsi storici....