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E adesso Cairo che farà?

di Marina Beccuti

Flavio Bacile

 

La prima domanda che mi sono fatto, terminata la disastrosa prestazione interna del Toro contro l’ultima in classifica è stata questa: “ finirà l’era Cairo?”.
Inutile dire che ho trovato una sola risposta, analizzando fatti e non opinioni, dando spazio alla ragione e non all’offuscamento mentale che può provenire da quest’ennesima delusione. Il Toro ha sbagliato la partita che proprio non poteva sbagliare, ha sbagliato i tre mercati che proprio non poteva sbagliare, quello invernale della scorsa stagione, quello estivo e l’ultimo, classifiche alla mano, il Toro ha sbagliato una miriade di allenatori, e non lo dico io, lo dice lo stesso atteggiamento della società che ne ha silurati nove (alternando a volte gli stessi) in quattro anni e mezzo, il Toro ha fatto la stessa cosa con una miriade di dirigenti, tutti stimati e seri professionisti, allenatori e dirigenti, che al Toro hanno vissuto per un motivo o per un altro una sorta di piccolo dramma sportivo, concluso sempre con l’allontanamento degli stessi.
Insomma, Beretta non era più responsabile di Colantuono, così come De Biasi, tra l’altro l’unico ad aver riportato risultati al Toro, non lo era più di Camolese. Lo stesso si potrebbe dire per Lupo, Foschi, Antonelli o Petrachi. Sempre a proposito di Petrachi mi preme rilevare l’ottimo lavoro di Ds durante questo mercato invernale, Ds che praticamente a costo zero ha portato al Toro ottimi elementi, chiaro che non aver trovato una spalla a Bianchi, un giocatore cioè abituato alla serie B e che abbia anche una certa dimestichezza con il gol, rende quasi vano il lavoro fatto. Devo riconoscere anche che era difficile portare un giocatore del genere al Toro a costo zero, ci sarebbe voluto insomma un miracolo vero e proprio, e di questi tempi i miracoli non abitano a Torino.
Insomma, le varianti sono state tante, la costante una.


Sempre parlando di miracoli, il Torino contro la Salernitana ha fatto di tutto per rovinarsi la partita, a tal punto che anche un miracolo sarebbe stato inutile per rimediare alla figuraccia. La difesa è stata davvero imbarazzante, in vena di regali in serie, il centrocampo in balia degli avversari, tanto che quello della Salernitana, ultima in classifica, principale indiziata alla retrocessione con un ritardo di dieci punti dalla penultima, è sembrato per tutta la partita di due spanne superiore a quello dei granata, l’attacco, che ha sofferto della scarsa vena di Bianchi, praticamente inesistente. Parlando dei singoli Pià a tutt’oggi è ancora un oggetto misterioso, Genevier ricalca attualmente il destino degli ultimi registi in casa granata, Rivalta fatica a fornire prestazioni almeno sufficienti, Loria e Zoboli hanno confermato di essere una coppia male assortita, Barusso ha alternato buone cose a lunghe pause, i due esterni offensivi più che pungere sono stati continuamente “molestati” dall’intraprendenza degli avversari. Dulcis in fundo, Colantuono, al quale chiaramente riconosco il diritto di scelta, ha azzardato scelte tecniche e tattiche che si sono rivelate alla fine un boomerang. Risultato, squadra molle, priva di nerbo e di idee, tanti errori, tanta confusione in campo, tre gol regalati, un rigore sbagliato, un’occasionissima sprecata per ripartire, tanta incertezza residua nell’ambiente della tifoseria.


Preciso che resto ancora ottimista per il raggiungimento almeno dei playoff, perché penso che alla fine questa squadra abbia dei valori che usciranno.