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Ebagua il generoso

di Marina Beccuti

Gli manca solo il gol per diventare un idolo del popolo granata, ma già così si è presentato al meglio di fronte ai tifosi sempre esigenti, ma che sanno amare incondizionatamente chi dà l'anima in campo. Questo è Ebagua, che contro il Brescia ha diviso la palma del migliore con Stevanovic, due che portano palla ovunque, che devono ancora affinare cross e mira sotto porta, ma fanno divertire in campo. Possiamo dire che sono loro, al momento, la vera "libidine" che vuole Ventura, un gioco cui specchiarsi per sorridere e divertirsi perchè, al di là del risultato, il calcio è pur sempre un gioco. Ebagua piace perchè è semplice e generoso, ha un fisico possente ma leggiadro, che in campo sembra volare più che correre. Non tutti l'hanno ancora capito e questo spiega perchè nelle pagelle passa dai sette ai cinque ad ogni partita. C'è chi apprezza la sua fantasia e voglia di darsi da fare, chi invece lo vede sciupone ed evanescente. Al momento è l'unico attaccante granata che non ha ancora segnato nelle prime sette gare e contro il Brescia resta il rammarico di non aver potudo dedicare il gol a Guberti. "Avevo pronta la sua maglietta da mostrare, ma l'ho potuto fare solo a fine partita. E' stato un gesto voluto dalla squadra per la persona che è. Lui non ne sapeva nulla!", ha detto a La Stampa. Anche questi gesti dimostrano quanto siano uniti i giocatori.

Ebagua si diverte anche a liberare Bianchi, nonostante che alcuni critici abbiano bocciato questa coppia. Ma l'ex del Varese aspetta il suo momento sotto porta: "Se continuo a fare così, prima o poi segnerò. Come il Toro, che può dire la sua e deve solo prendere consapevolezza della proprio forza".