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Giampaolo vuole il Toro, ora tocca al Siena

di Marina Beccuti

Non è più una novità che Marco Giampaolo sia il candidato numero uno alla panchina granata, anche se Foschi pressa ancora per Colantuono. Giampaolo avrebbe già dato il suo assenso al Torino, ma ora c'è di mezzo il Siena, che deve dare il nulla osta al suo ormai ex tecnico, con una probabile penale da pagare, che toccherebbe a Cairo, qualora diventasse lui il prossimo datore di lavoro del mister svizzero. Il presidente granata ha contattato direttamente il tecnico senza passare dal Siena e questo alla dirigenza toscana non è andato giù.

Ora Giampaolo sta per partire per gli Usa, in vacanza, per questo vuole risolvere la faccenda che lo riguarda entro il weekend, timoroso che Cairo non voglia aspettare oltre. Il tecnico ha anche fatto intendere che o va al Toro o sta fermo un anno e da lui c'è da aspettarsi di tutto, visto che rinunciò ad un milione di euro pur di non tornare a Cagliari dov'era stato esonerato. "Pur nella consapevolezza del danno economico che ne deriverà, rinuncio a tornare a Cagliari. L'orgoglio e la dignità non hanno prezzo", fu la sua frase, considerata storica nel mondo del calcio, quasi come il "Tenetevi il miliardo" di Lucarelli, che scrisse anche un libro di successo.

Dunque entro domenica dovrebbe risolversi il rebus Giampaolo, tutto ora è nelle mani del Siena che, essendo una società in orbita Juve, farà penare un po' il Toro, ma alla fine dovrebbe andare incontro al suo ex mister, cercato e poi mollato proprio dai bianconeri torinesi. Dopo Ascoli e Siena è giusto cambiare colore di maglia con quello più sanguigno granata. Giampaolo era già nelle mire granata due anni fa, quando poi fu scelto Novellino, in corsa c'era anche Mazzarri.


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