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I record sono belli però il risultato finale conta di più

di Elena Rossin

Se triturando record dopo record si arriva direttamente in serie A è un conto, ma se battere un record dopo l’altro non dovesse portare all’obiettivo allora sarebbe la più atroce e cocente delle beffe. Lunedì sera a Gubbio il Torino potrebbe essere la prima squadra di serie B, dal dopoguerra a oggi, a vincere la sesta partita consecutiva in trasferta. Questo vorrebbe dire non solo che il primato in classifica sarebbe ulteriormente consolidato, ma anche che con una giornata in meno da giocare, ne rimarrebbero si fa per dire solo più trentuno, sarebbe rimasto invariato il distacco dalla coppia delle seconde, o magari anche aumentato se le inseguitici incappassero in una frenata.

 

Lasciando perdere i possibili record, sarebbe invece importante vincere a Gubbio perché vorrebbe dire che si è oltrepassata la boa del primo quarto di campionato avendo accumulato un bottino con un peso specifico decisamente elevato e che inciderebbe positivamente sull’obiettivo finale, ovviamente a patto che a questo buon inizio si proseguisse con lo stesso andamento. Oltretutto c’è da dire che l’aver accumulato un po’ di vantaggio metterebbe parzialmente al riparo da intoppi che inevitabilmente accadono in un campionato lungo e impegnativo qual è quello della serie B. Intoppi che verrebbero affrontati con maggiore serenità senza l’assillo di vedersi repentinamente precipitare verso zone meno piacevoli e più affollate della classifica.

 

La maturità e la consapevolezza di una squadra si vede nella continuità dei risultati positivi, unita ai miglioramenti sul piano del gioco sia dei singoli sia del gruppo, che riesce a ottenere. I prossimi avversari saranno ostici non tanto perché stazionano in fondo alla classifica e sono separati dai granata da diciannove punti o perché hanno subito ventun reti, ben sedici in più dei Ventura boys, o perché hanno vinto finora una sola partita, pareggiate quattro e perse cinque, ma perché sono in un momento di difficoltà e quindi proveranno a trovare la forza per riemergere, grazie anche all’aiuto di Gigi Simoni, uomo di grande esperienza e buon senso e gran conoscitore del calcio, già loro direttore tecnico che si è accollato anche l’onere di fare l’allenatore dopo l’esonero di Pecchia.
Il Torino deve dimostrare prima di tutto a se stesso di essere capace di affrontare qualunque avversario, soprattutto quelli che hanno tanti motivi per dover fare punti,  e dare così anche un ulteriore segnale alle altre squadre della propria solidità. L’occasione giusta è proprio la gara con il Gubbio.


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