Il Torino non può più guardarsi allo specchio
Diamo qualche attenuante al Torino, vittima di risultati negativi che non l'hanno schiodato da quei 36 punti che, fino a poche settimane fa, parevano essere di sicurezza, perchè ci sarebbe voluto davvero poco a farne ancora tre o quattro per raggiungere la quota salvezza. Il calendario è stato sicuramente pesante: Napoli, Roma, Fiorentina, Juventus, e poi il Milan, ultima big in programma domenica prossima, tutte compagini che avrebbero piegato chiunque, perchè stanno marciando a gran ritmo e lo dimostrano i risultati conseguiti prima e dopo l'incontro con il Torino. Inoltre vanno messi in conto alcuni pesanti errori arbitrali, tra i quali spiccano i due rigori non assegnati contro la Juventus. Tutto questo però non deve far dimenticare che i risultati non sono arrivati per difficoltà in attacco e in difesa della squadra granata che, probabilmente, gioca così bene a calcio che arriva distrutta nei minuti finali, quando le avversarie riescono a portare via l'intera posta in palio. Infatti il Torino regge, come contro la Juve, o rimonta, come a Firenze, per poi perdere l'attimo nel finale facendosi sorprendere sotto rete. Il calo, probabilmente, non è nemmeno psicologico quanto fisico, per la mole di lavoro che producono i giocatori.
Siamo nel finale di stagione, quando giocoforza è normale essere stanchi da una lunga stagione, per cui giocare tanto la palla, il cosiddetto possesso, non è probabilmente la formula giusta per portare a casa un risultato positivo, soprattutto quando non hai ancora in tasca la salvezza certa.
Ventura continua a dire che il Toro è vivo, che gli piace, che gioca bene. Giusto, perchè arrivano sempre i complimenti delle altre squadre, che però si portano via i tre punti. Consigli tecnici a Ventura non ce la sentiamo di darne perchè è un mister navigato che sa cosa fare, però ci permettiamo di fare presente che questo Toro si guarda troppo allo specchio e, come Narciso, si innamora di se stesso rischiando poi di farsi male da solo. Non sempre la bellezza aiuta a vincere, anche se fa bene agli occhi.