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In attacco troppi nomi e poche certezze

di Matteo Maero

Giovinco, Pazzini, Zapata, Zarate, Pinilla, Ferreyra, Sadik. No, non stiamo giocando a "Indovina chi?", perché il mercato è tutto meno che un intrattenimento ludico. Perché in ballo ci sono le sorti di un attacco che più sterile non si può.

Così, gennaio diventa un mese decisivo non solo sul piano del gioco, ma anche su quello degli affari. Petrachi, benché abbia a disposizione un budget presumibilmente adeguato a portare in granata un attaccante che cambi le dinamiche del fronte offensivo, ha ben poche certezze su chi potrà puntare. 

Perciò, sebbene le testate giornalistiche si divertano ad accostare al Toro molteplici nomi per l'attacco, rimane da capire quale possa essere effettivamente l'attaccante prescelto. Per ora, vigono solo due "certezze" che allontanano altrettanti giocatori: Giovinco non lascierà la Juventus a gennaio, mentre Mauro Zarate ha un ingaggio spropositato per le casse granata. 

Rimangono gli altri cinque, da cui però va fatta un ulteriore scrematura: Pazzini è un obiettivo fattibile, ma Ventura ha espresso perplessità sull'utilità del ragazzo, che perciò si allontana dal granata almeno quanto Facundo Ferreyra, che probabilmente tornerà allo Shaktar dopo 3 mesi da incubo al Newcastle. Discorso differente per Mauricio Pinilla, il quale apporto offensivo ha giovato al Genoa, che difficilmente se ne priverà.

A questo punto, restano Sadik e Zapata. Il finlandese è tenuto sott'occhio, ma non per gennaio. Serve un investimento sicuro ed un eventuale acquisto del classe 1986 avrebbe il sapore della scommessa. Perciò, come fa intuire la mia scrematura, Duvan Zapata è probabilmente il più fattibile tra gli obiettivi granata. Può partire in prestito ed a riguardo ci furono contatti già a luglio. Inoltre, la duttilità tecnica del colombiano potrebbe far comodo a Ventura, che avrebbe così una prima punta forte ma non meno rapida da affiancare al "mobile" Quagliarella.

Perciò, dei tanti nomi fatti fino ad ora, ben pochi, anzi, pochissimi, sono quelli fattibili. Non è un gioco, ricordiamo, ma Petrachi ha intenzione di fare sul serio. E chissà, di tirare fuori qualche sorpresa, cassa permettendo.


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