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Inutile rincorrere Peres, si perde tempo e rischiano di sfumare gli altri obiettivi

di Marina Beccuti

Bruno Peres avrebbe detto di no in modo definitivo al Torino. Il condizionale rimane d'obbligo in questa fase del mercato, ma la storia ha stufato e pensiamo che il Torino ha perso troppo tempo a rincorrere un giocatore che aveva voluto andarsene per fare un salto di qualità alla Roma, che alla fine è stato un flop. Il giocatore vuole tornare in Brasile per volere della moglie? Bene, torni a casa e il Torino si rassegni. Non perde un campione ma un difensore che faticherà ancora a trovare la sua dimensione.

Siamo praticamente a luglio, con il mercato che aprirà i battenti in modo ufficiale. La squadra granata sta pensando ai rinnovi e a piazzare le eccedenza, alcune in prestito come Vanja Milinkovic-Savic, a sistemare la Primavera, ma adesso occorre trovare gli elementi per fare il salto di qualità. Se così è nella testa dei suoi dirigenti.

Al momento, complici anche i media, senza dubbio, si ha la sensazione che ci sia un po' di confusione in generale, tanti nomi, poche certezze, non un obiettivo chiaro dichiarato e i tifosi stanno perdendo la pazienza, anzi provano delusione, un sentimento che non aiuta a creare entusiasmo attorno alla squadra, perso già a metà della scorsa stagione, quando si era capito che l'Europa sarebbe rimasta nei sogni.

Il Torino deve anche stare attento a chi vuole andarsene, perchè i cosiddetti vip, se ce ne sono davvero in squadra, a fronte di una campagna di rafforzamento non idonea a più alte ambizioni, potrebbero chiedere di essere ceduti, come ha fatto intendere Adem Ljajic (che comunque al Toro deve molto, visti i suoi alti e bassi in squadra).

La fiducia rimane intatta, ma a fronte di una Juventus molto attiva, che pensa addirittura a Ronaldo, l'immobilismo del Toro crea un certo imbarazzo. Ma non è ancora tempo di bilanci e commenti negativi, solo una sferzata a darsi una mossa. Coraggio, si può fare.


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