Ipotesi play-off? Nemmeno a parlarne
"Ci mancano tre partite: se le vinceremo vorrà dire che ci siamo meritati la promozione, in caso contrario è giusto non salire direttamente”. Parole di Giampiero Ventura, estratte dal commento post-gara contro il Pescara. Si sono percepite le reazioni dei tifosi granata dinanzi ad una prospettiva così sinistra, ovvero un'eventuale partecipazione alla lotteria dei play-off per tornare in A: sgomento misto ad isterismi. Soprattutto dopo nove mesi vissuti quasi esclusivamente sulla cima più alta del torneo. Ma come? Da settembre siamo davanti all’ingresso principale della giostra più desiderata, e adesso rischiamo di essere accompagnati alla porta secondaria insieme ad altri sognatori? Sarebbe un miracolo dell’apparato digestivo, mandar giù un tale boccone amaro. Due anni fa, il capolavoro del Colantuono-bis ha sfoderato un finale drammatico; fisiologico esito, forse, dopo una rincorsa eccezionale che ha prosciugato ogni energia psico-fisica. Vero anche che il terzo posto, storicamente, è una sorta di breve sosta al purgatorio, ma con il paradiso ad un palmo dal naso. Tuttavia non possiamo permetterci un’ennesima batosta al cuore, considerando che uno sciagurato mini-torneo di giugno prevederebbe il bye bye di Glik ed Ogbonna, impegnati con le loro nazionali per l'Europeo. Un altro tuffo nell'ignoto non sarebbe ammissibile: non dopo tre anni trascorsi a gironzolare su realtà che non ci appartengono. Il logorio dell’undici venturiano non è un mistero: si viaggia utilizzando il serbatoio dell’orgoglio, ormai. Il calendario non è stato benevolo, in questo senso. Eventi atmosferici ed una tragedia umana (la morte di Morosini, ndr) hanno obbligato la truppa granata non a uno scatto, bensì ad una maratona sfibrante. E adesso la spia rossa è quasi fissa. Tuttavia l’ambiente ha ancora molta fame. Non basta raccogliere complimenti per una stagione. E’ giunto il momento di passare all'incasso. Certo, la volata finale a pochi metri dal traguardo, con la lingua a forma di tappeto, comporta una serie di variabili comprensibili: il timore di non farcela, le ultime risorse che cedono sul più bello, gli occhi luciferini degli avversari alle spalle in attesa del mezzo passo falso per agguantare la preda. Ma il celeberrimo cuore oltre l’ostacolo deve gettarlo proprio il Torino, domani contro il Sassuolo, considerato anche quello che accadrà questa sera allo stadio di Bergamo. La probabile vittoria dell' H. Verona contro un Albinoleffe in vacanza da un mese, ci collocherebbe sul terzo posto della griglia. Gli spauracchi del mezzo fallimento sarebbero in agguato. Pertanto, vietato buttare l’occhio sulla classifica. Nel reparto play-off staziona, tra le altre, una Sampdoria a pancia vuota che, dopo gli incubi autunnali, smuoverebbe mari e monti per riprendersi ciò che ha perduto lo scorso anno. Francamente, sarebbe salutare evitare di imbattersi in un leone famelico. A questo punto, nessun calcolo per il Toro: abbandonare immediatamente l’inferno, è una missione da non fallire.