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L'Atalanta del Gasp una forza della natura. E Cairo è un suo estimatore, ma...

di Marina Beccuti

Non è una novità che al presidente Urbano Cairo Gian Piero Gasperini piace e che probabilmente ci ha fatto anche un pensierino quando era alla ricerca di un tecnico sulla panchina granata. Almeno stando ai si dice. Ma ogni volta che il suo nome è venuto fuori si sono alzate le proteste dei tifosi: "Noi Gasperini non lo vogliamo perchè è juventino". Sì, è vero Gasperini, nativo di Grugliasco, comune confinante con la città di Torino, è juventino doc, ha allenato le giovanili bianconere, salvo poi fare la sua crescita professionale altrove.

Sinisa Mihajlovic va benissimo al Toro, salvo che qualche tifoso sta già mugugnando perchè il tecnico serbo ha perso qualche partita di troppo e la squadra sembra fragile quando va in difficoltà. Dunque il discorso di Gasperini non si fa per mettere in discussione il lavoro di Miha, assolutamente, ma solo per sottolineare che, se Cairo davvero aveva pensato al tecnico torinese negli anni passati, forse ci avrebbe azzeccato. Può essere che l'effetto Gasp a Torino non avrebbe avuto il successo che sta avendo all'Atalanta, con tutti i suoi giovani (già promessi ai big), ma anche nel Toro ci sono talenti in erba interessanti, che magari avrebbero potuto rendere come a Bergamo, perchè no? Anche questo sarebbe stato da valutare.

L'Atalanta è una meraviglia vederla giocare, soprattutto a Napoli, dove ha fatto la partita perfetta, vuoi magari anche perchè il Napoli è in difficoltà, ma comunque sbancare il San Paolo senza prendere gol è stata sicuramente un'impresa.

Morale della favola? A volte farsi condizionare dalla piazza rischia di far perdere di vista la realtà della situazione, tenendo conto comunque che, a fronte di risultati eccezionali, alla fine anche i tifosi più scettici avrebbero chiuso un occhio sul Gasp juventino. Anche perchè quanti ex nel passato sono arrivati in granata facendo bene? Quasi tutti.