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L'attacco del Toro sta diventando un problema?

di Marina Beccuti

La squadra granata continua a rimanere in testa, ma si è praticamente mangiata il lauto vantaggio che aveva accumulato nei primi due mesi di campionato. Rolando Bianchi ha smesso di segnare da metà ottobre, se non segna il bomber chi li fa i gol? Quest’anno non era parso vero che potevano andare a rete anche gli “altri”, da Darmian, passando per Parisi, Vives e coloro che di professione non sono attaccanti, ma nelle ultime partite, non solo segnare diventa difficile, ma si è spenta anche la luce a livello di gioco, non più spumeggiante come in origine. Gennaio è il mese in cui le squadre di Ventura soffrono di più, ma in realtà il trend non del tutto positivo (chiamarlo negativo sarebbe esagerato) è cominciato già a dicembre. Se prima la squadra non andava toccata per non rischiare di rompere gli equilibri, ora forse, essendo entrati nella fase calda del mercato d’inverno, è il caso di rivedere le strategie. Dunque, oltre a tornare sul mercato per un esterno, in attesa della guarigione di Guberti, è il caso anche di guardare anche all’acquisto di un attaccante? E’ vero che a Bianchi mancano i cross precisi, ma contro l’Albinoleffe di occasioni davanti ne ha avute e se l’è mangiate. Motivo? Per un attaccante sbloccarsi è fondamentale, se rimane oltre due mesi in astinenza poi arriva la frenesia di segnare e l’errore diventa fatale anche dal punto di vista psicologico. Basterebbe trovare la via della rete per rivedere il Rolandinho che tutti conosciamo, nella speranza che in lui non si sia spenta la luce com’è successo a Gilardino, che ha dovuto cambiare aria, perché quella fiorentina si era appesantita.

Crediamo che questo non sia il caso di Rolandinho, ma forse sarebbe anche il caso di cambiargli partner, perché con Antenucci l’intesa non c’è mai stata ed è quasi certo che i due insieme si pestano i piedi, arrivando forse addirittura in competizione per segnare e alla fine sbagliano entrambi e mettono in difficoltà chi deve fornire loro palloni utili. Si sa che Bianchi non rientra nello schema originale di Ventura, che ha dovuto adattarlo al bomber bergamasco, perché non può lasciarlo in panchina anche se è facile intuire che potrebbe tornarvi se dovesse continuare il suo digiuno sotto rete. Un attaccante però deve trovare sempre fiducia attorno a sé e giocare fino a tornare a segnare. Contro l'Albinoleffe era normale che Rolly fosse un po' appesantito, gente della sua stazza ci mette più tempo ad andare in forma dopo una sosta, dunque fare dell'allarmismo è esagerato. Sarà comunque un dilemma per Petrachi questa astinenza da gol da parte del reparto offensivo, anche se effettivamente di attaccanti liberi validi nel mercato di gennaio ce ne sono pochi. Conviene guardare in casa e pensare a Sgrigna, che sembra più adatto come partner di Bianchi, con Ebagua che però potrebbe essersi giocata la sua ultima chance in granata venerdì, dopo essersi fatto espellere in modo stupido, anche se va in parte difeso perché Nasca è stato un arbitro improponibile.

A proposito di gol, come ultima analisi va rilevato che al Torino i rigori ormai sono proibiti. Quando contemporaneamente sono caduti prima Bianchi e subito dopo Surraco in area, al 28’ del secondo tempo, una toccatina ai due c’è stata, soprattutto sul primo. Invece Nasca ha optato per la simulazione da parte dell’uruguagio, che è stato pure ammonito. Con tanto di benedizione da parte di Marazzina e del cronista di Sky. Ma dalla loro postazione cos’hanno visto? A volte sorge il dubbio che qualcuno sia accecato oppure abbia terrore di dire che l'arbitro ha sbagliato.


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