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La difesa è il punto di forza del Toro e non ha bisogno di ritocchi

di Elena Rossin

Migliorare una squadra è sempre possibile e questo è lapalissiano, ma se alcuni reparti hanno dimostrato sul campo di essere affidabili e di saper tradurre bene quanto richiesto dall’allenatore allora, soprattutto nel mercato di gennaio, non c’è bisogno di apportare modifiche inserendo nuovi giocatori. Darmian, D’Ambrosio, Di Cesare, Glik, Ogbonna, Pratali, Parisi e Zavagno sono gli otto uomini d’oro granata che hanno contribuito in maniera importante a collocare il Torino in vetta alla classifica, creando un muro ben poche volte sormontato davanti a Coppola.

Senza false ipocrisie a inizio stagione non era possibile mettere la mano sul fuoco per tutti i difensori dal punto di vista dei valori e della continuità positiva di rendimento, ma Ventura ha saputo cogliere il meglio di ognuno di loro e ha amalgamato i singoli ingredienti confezionando una prelibatezza. Infatti ha rigenerato chi in passato si era involuto D’Ambrosio, ha fatto crescere un giovane che già prometteva molto bene Darmian, fermato solo dall’infortunio e in via di guarigione, ha creato una concorrenza stimolante fra Di Cesare e Glik, ha perfezionato chi garantiva certezze Ogbonna, ha saputo non far sentire emarginato Pratali, infatti quando Angelo era impegnato con la Nazionale di Prandelli è sceso in campo senza far rimpiangere il compagno, ha messo a lucido un usato sicuro, solo per l’età scritta sulla carta d’identità, come Parisi e ha messo nella condizione Zavagno, anche lui non più un ragazzino, di alternarsi con Alessandro dando il meglio quando scende in campo. A questi otto giocatori va aggiunto anche Chiosa, giovane della Primavera che è aggregato alla prima squadra e che sta facendo esperienza, seppur sia stato frenato da un infortunio che non gli ha consentito ancora di mettere in mostra appieno il suo valore.

Grazie al lavoro costante dei difensori e ai risultati finora ottenuti, tredici gol incassati in venti partite, che sono una garanzia anche per il prosegimento della stagione, a gennaio i dirigenti del Torino possono tranquillamente non pensare a rinforzi per questo reparto perché non servono. Quindi possono concentrarsi prima di tutto su innesti per gli altri settori del campo e in seconda battuta porre le basi per accrescere ulteriormente il tasso tecnico della difesa in prospettiva serie A; portarsi avanti con il lavoro in questi casi vuol dire risparmiare soldi e aggiudicarsi elementi di valore.