.

La difesa granata alla ricerca di se stessa contro l'attacco del Milan

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Per la delicatissima sfida contro il Milan Ventura potrà contare su quasi tutti i suoi giocatori, assente sicuro Glik, che deve scontare un turno di squalifica, e poi c’è l’incognita Meggiorini, si attende la decisione del giudice sportivo Tosel in merito al diverbio verbale che l’attaccante ha avuto domenica scorsa con Pogba, l’accusa è che il granata abbia pronunciato frasi ingiuriose a sfondo razzista rivolte allo juventino. Nel caso fosse accertato quanto riferito da Pogba il giudice sportivo infliggerebbe oltre a una multa cinque giornate di squalifica a Meggiorini, che chiuderebbe anticipatamente la stagione. Ma tornando ai giocatori che avrà a disposizione Ventura, per la difesa in sostituzione di Glik ci sarà Di Cesare, già all’andata giocò contro i rossoneri, ad affiancare Ogbonna, mentre i terzini dovrebbero essere Darmian e D’Ambrosio con Masiello in panchina. A centrocampo i rientri di Brighi, guarito dall’infortunio, e di Vives, che ha scontato il turno di squalifica, mettono il mister granata nella condizione di poter scegliere se utilizzare il consueto centrocampo a due o infoltirlo con l’inserimento di un terzo uomo per provare a contrastare meglio l’attacco del Milan e evitare che la squadra sia numericamente inferiore in mediana.

Se Ventura opterà per un centrocampo a tre è inevitabile che o un attaccante o un esterno si accomodino in panchina, più probabile che tocchi a un attaccante poiché è difficile pensare di privarsi dell’apporto di Cerci e Santana che nelle ultime partite, seppur perse, sono stati i giocatori che hanno dimostrato di riuscire a creare qualche grattacapo agli avversari. All’andata con il Milan il Torino si schierò con una mediana a due formata da Basha e Gazzi, due esterni Cerci e Santana, sostituiti poi da Birsa e Verdi e due punte Bianchi e Meggiorini, quest’ultimo nel corso della ripresa lasciò il posto a Sansone, quindi il mister granata non variò l’assetto tattico della squadra, malgrado stesse perdendo. Domenica pomeriggio al Meazza il Torino dovrà provare ad ogni costo a conquistare dei punti per non ritrovarsi nella condizione di giocarsi obbligatoriamente la salvezza nelle successive tre partite, per di più sperando che Siena, Genoa e Palermo non incamerino punti già in questo turno con Catania, Pescara e Juventus.

Per il Torino, che nell’ultimo periodo ha dimostrato palesi difficoltà a non subire gol, trovarsi di fronte il Milan di Balotelli, El Shaarawy, Pazzini e Niang non è un problema da poco. Se anche non ci saranno Motolivo, che accusa un problema muscolare e si teme una lesione al bicipite femorale che, se confermata, gli farebbe chiudere anticipatamente la stagione, De Jong, fuori da mesi a causa della rottura del tendine d’Achille, e Ambrosini, che sta recuperando dal trauma distorsivo alla caviglia destra, Allegri potrà contare su Muntari, Flamini e Nocerino o anche su Boateng arretrandolo a centrocampo. Sarà un’impresa quindi per il Torino arginare gli attacchi del Milan e allo stesso tempo riuscire a rendersi pericoloso dalle parti dell’area rossonera.

Di fronte ci sarà la voglia del Milan di mantenere il terzo posto che garantisce la Champions e tutti i soldi che comporta e dall’altra il grande desiderio del Torino di non vedersi sfuggire proprio sul più bello la possibilità di mantenere la categoria. Le motivazioni per entrambe le squadre sono altissime: i rossoneri hanno la qualità e l’esperienza per ottenere quanto vogliono, i granata per larghi tratti della stagione sono stati a debita distanza dalla zona calda della classifica quindi erano adeguati alla serie A, non si capirebbe perché non dovrebbero continuare a esserlo, sta a loro prendere in mano le redini del loro destino e non rovinare tutto.


Altre notizie
PUBBLICITÀ