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La difesa granata record di pluvalenza: i guadagni però sono stati reinvestiti in minima parte

di Alex Bembi

E' finito sotto accusa il pacchetto arretrato granata. Sin troppo tardi viene da dire, visti i risultati in campionato: sono 46 i gol incassati sinora da Hart e compagni, quinta peggior difesa del torneo. I numeri si fanno ancor più cinici se ci si sposta dal campo alla banca, contando che le cessioni di Bruno Peres, Maksimovic e Glik hanno fruttato (o frutteranno a giugno, con i riscatti obbligatori che verranno versati da Roma e Napoli) 47 milioni di euro, mentre le spese per sostituirli ammontano a 7 e spiccioli. I conti li ha sbattuti in prima pagina oggi il quotidiano Tuttosport e a una rapida prima occhiata, sembrano violentemente corretti. Va ammesso che la società ha investito, sia in estate che a gennaio soprattutto sul reparto offensivo, con gli acquisti onerosi di Ljajic e Iago Falque, quindi il saldo positivo è più contenuto, pur restando in attivo di parecchi milioni. Ma ha senso smontare un solido reparto arretrato per irrobustire un asfittico attacco? E' il percorso giusto per alzare l'asticella come da tempo si afferma di voler fare in casa granata? La squadra se vuole davvero puntare a qualcosa in più che vivacchiare a metà classifica va rinforzata in ogni reparto. Punto. Cairo non è obbligato a spendere ogni euro incassato dalle plusvalenze che riesce sapientemente a realizzare, questo è assodato, ma almeno sia chiaro quando snocciola conti: perchè i rendiconti delle spese sono sempre riportati con dovizia, gli incassi (sempre superiori alle spese) tralasciati. "Non compro tanto per comprare, l'ho fatto in passato e ho imparato dai miei errori" è il mantra presidenziale. Quando però sostiusci giocatori del calibro di Glik e Maksimovic, venduti a peso d'oro tra l'altro, con la scommessa Castan (valore del giocatore innegabile, ma grossi dubbi sulla possibile ripresa fisica), Ajeti (parametro zero e appena una manciata di presenze in serie A) e Carlao (da anni ai margini del calcio europeo, prelevato dal campionato cipriota), sembra davvero che si sia comprato tanto per fare. Un po' come quando Cerci, reduce da due campionati mostruosi, riempì il conto societario di dobloni spagnoli e venne sostituito da Amauri a fine carriera. Se questo è "imparare dai propri errori", non è davvero di buon auspicio per il futuro: il prossimo colpo che dobbiamo aspettarci sarà una affare del tipo giocatore a fine carriera/giovane proveniente da campionato minore portati in dote dai 100 milioni ricavati da Belotti?