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Le insidie della gara con il Gubbio

di Elena Rossin

Sulla carta lunedì sera il Torino dovrebbe avere una partita agevole poiché si troverà di fronte una squadra, con tutto il rispetto che è sempre doveroso nei confronti di chiunque, che sia tecnicamente sia per valori assoluti è di minor caratura. Ma l’insidia sta proprio in questo: credersi superiori agli avversari e di conseguenza sottovalutarli. Essere consapevoli della propria forza e sapere che gli avversari sono meno forti rientra nella giusta preparazione di una gara, ma credere che con facilità si può pappare l’avversario attiene alla sfera della presunzione. Che i Ventura boys mai finora abbiano dato adito a pensare che la presunzione appartenga loro è indubbio, però a livello inconscio questo è un rischio che corrono tutte le squadre che hanno dimostrato sul campo di essere superiori agli avversari.

 

Ventura è un allenatore esperto e meticoloso nel preparare le partite, quindi in grado di cogliere anche il più piccolo segnale di rilassatezza dei suoi giocatori e di conseguenza nella scelta degli uomini da opporre al Gubbio terrà conto, come fa sempre, sia della condizione fisica sia di quella dell’approccio alla gara. Certo che le decisioni del mister in parte saranno condizionate dagli infortuni che sono occorsi ai suoi giocatori. Pagano e Guberti sono fuori da tempo e lo rimarranno ancora per molto. Surraco deve essere centellinato a causa dei problemi legati alla cartilagine del ginocchio. Verdi e Oduamadi sono giovani seppur validi e volonterosi. Stevanovic è, fra gli esterni alti, quello che fisicamente sta meglio e che rispetto alla passata stagione ha fatto progressi enormi.

 

Ai problemi rappresentati dagli esterni si aggiunge l’infortunio occorso a Ebagua, mercoledì in allenamento, che gli ha impedito ieri pomeriggio di partecipare all’amichevole a Volpiano e bisognerà valutare nelle prossime ore come sta. Quindi potrebbe accadere che l’attaccante di origini nigeriane possa essere impiegato solo parzialmente o nella peggiore delle ipotesi che non sia in grado di scendere in campo in Umbria. Il rischio che delle quattro punte centrali ne rimangano solo più tre c’è e questo andrebbe a condizionare l’utilizzo di Antenucci come esterno sinistro, soluzione adottata da Ventura proprio per la mancanza di giocatori utilizzabili in quel ruolo, perché nel modulo 4-2-4 per due posti ci sarebbero solo tre giocatori, Antenucci, Bianchi e Sgrigna. Ed è lapalissiano che due partono titolari e uno deve essere tenuto come riserva. Certo all’occorrenza si può o cambiare modulo o per emergenza utilizzare Verdi oppure Oduamadi come attaccanti, però, vista la carenza degli esterni e l’improbabilità di utilizzare Surraco per novanta minuti, questa strada è quasi impraticabile. Come estrema possibilità c’è D’Ambrosio che può essere impiegato come esterno alto a sinistra.
Una cosa è certa: la coperta è corta, ma questo è un problema risolvibile solo con il calciomercato di gennaio. Sempre che la società non reintegri in rosa Gasbarroni, ma una marcia indietro di questo tipo è difficilmente ipotizzabile.

 

Gli uomini veri si vedono nelle difficoltà e Ventura e i suoi giocatori sono perfettamente consapevoli, anche se non si sono mai lamentati, che per riuscire a sopperire alle carenze tutti devono dare ancor di più il loro contributo e questo potrebbe essere il maggior deterrente all’inconsapevole tendenza a sottovalutare l’avversario. Alla gara con il Gubbio mancano ancora tre giorni e si spera che la dea bendata voglia sorridere ai giocatori granata permettendo a chi ha qualche acciacco di superarlo e che altri non incorrano in spiacevoli incidenti, il resto poi lo faranno in campo i granata lunedì sera.