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Lerda a rischio? Meglio la continuità

di Marina Beccuti

E' chiaro, lo dicono i numeri e questi hanno sempre ragione, la prima parte del Torino di Lerda non ha dato i risultati previsti, che sono ben al di sotto della media che potevamo tutti aspettarci (ammesso anche dallo stesso mister, soprattutto per quanto riguarda lo score). Questo è un Torino più vicino alla zona play out da quella play off. Anche l'anno scorso, con Colantuono in panchina, si è vissuta la stessa situazione e allora, a furor di popolo, fu esonerato, proprio dopo la sconfitta subita contro l'allora Crotone di Lerda, e al suo posto arrivò Beretta, che fece ancora peggio del predecessore e, dopo appena quaranta giorni, tornò Cola. La svolta vera si attuò nel mercato di gennaio, dove il nuovo direttore sportivo Petrachi, subentrato a sua volta a Foschi, compì un vero e proprio miracolo. Al punto che il Torino andò ai playoff e perse contro il Brescia pur meritando.

Se andiamo ad analizzare altre situazioni dei corsi e ricorsi storici che piacevano tanto a Vico, va considerato che Lerda al Crotone ha fatto bene, la sua squadra aveva un bel gioco redditizio, così Colantuono sta facendo un buon lavoro all'Atalanta, molto cinica sotto rete, ma soprattutto attenta in difesa. Morale della favola? Non è colpa dei mister se il Toro non va. Forse Lerda ha ancora poca esperienza per allenare in una piazza così importante, ma soprattutto quando si prende un allenatore bisogna sposare in toto le sue idee di gioco prendendo i giocatori giusti.

Lerda, ieri in conferenza stampa, ha fatto intendere questo problema e non era un arrampicarsi sugli specchi per salvare la sua panchina, ma un'analisi reale della situazione. Ha pure aggiunto che lui ha la pazienza per aspettare che i meccanismi si completino, non così l'ambiente. Anche perchè nessuno aveva messo in preventivo due anni di B, figuriamoci tre. Il mister ha anche fatto intendere che è disponibile a modificare leggermente il suo schema, che potrebbe diventare un 4-3-3, dunque è pronto a tutto per ribaltare la situazione.

L'abbiamo visto pensieroso nel parcheggio della Sisport appena finita la conferenza stampa, ci è parso persino solo in quel momento, e allora è venuto spontaneo fargli i classici in bocca al lupo, perchè se li merita. Perchè siamo convinti che un eventuale Toro Due, magari targato Mandorlini, non cambierebbe le cose, bensì maturerebbe solo maggiore confusione. Tra l'altro perchè Mandorlini? L'idea è nata domenica sera a Sky, dove proprio l'ex giocatore granata è stato velatamente indicato dai giornalisti presenti come ipotetico sostituto di qualcuno e che quel qualcuno si intuiva era proprio Lerda. Un Mandorlini che ha detto peste e corna della sua esperienza al Cluji e che ora pensa più a trovare una panchina in Italia che all'estero (infatti i conduttori del dopo gara hanno sottolineato che può allenare in Italia, essendo stato esonerato in Romania). Per questo il Toro deve vincere, stasera come sabato, non solo per la classifica, ma per evitare un altro inutile ribaltone.


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