Los bandidos e los malcapitatos
Sabrina Gonzatto
Mi chiedo come sarebbe giocare sempre in uno stadio deserto, a porte chiuse, senza l’incitamento e i fischi del pubblico, senza lo speaker che scandisce i nomi dei giocatori e grida gooooooooooooool alla moda dei brasiliani. Mi chiedo cosa sarebbe un Toro senza storia e senza memoria. Mi chiedo cosa sarebbe un Toro in C. Abbiamo rischiato di finirci, qualche anno fa, giù, in basso in basso. Ma è acqua passata, direbbe qualcuno. Di difficile digestione sarebbe riavvicinarsi ora a quel macigno. Poco fa, un amico che ha giocato nel vivaio del Toro, mi ha detto, senza acredine, non solo da tifoso ma anche da uno che ha morso l’erba del mitico Fila: "Non illudiamoci, per quest’anno rimaniamo in B". Dentro di me, il leone che c’è in me, si è ribellato: ma come - ruggisce il leone - il Toro deve tornare in A! Tuttavia quelle parole permeate da un sano, anzi sanissimo realismo, dopo qualche ora, non mi sembrano poi così negative. Chi conosce il Toro sa quanto i suoi tifosi siano “hot” quando si tratta di difendere la propria fede. Very hot. Dopo l’altra sera anche Di Michele & C. lo hanno capito. Accidenti, che esperienza! Non si fa, direbbe Pupigol scuotendo la testa e muovendo l’indice. Comportamento da espulsione, da cartellino rosso. Non si irrompe in un ristorante dove si sta festeggiando un compleanno e si menano le mani. Ma dove siamo? Nel Far West? Con l’inseguimento dei "bandidos" che rincorrono la diligenza? Mi appello a voi, cari Di Michele & C., proprio voi che, ultimamente, avete provato cosa significhi mandare giù tanti bocconi amari, provate per un attimo a mettervi nei panni di questi “bandidos” che hanno pensato di farsi giustizia, usando mezzi per così dire poco ortodossi. Eh sì, si sono fatti giustizia, a modo loro hanno voluto esprimervi il loro “disappunto”. Avrebbero potuto fermarsi a qualche sfottò e invece, senza considerare i presenti, donne e bambini compresi, pare si siano sfogati direttamente con le mani. Ma ce n’è anche per voi, cari "bandidos", avrebbero potuto esserci le vostre donne, i vostri figli lì presenti al posto dei "malcapitatos", ci avete pensato? Brutta storia, già, una brutta storia, direbbe qualcuno. E’ iniziato male il 2010 ma siamo sempre in tempo per recuperare. Un po’ di riflessione conviene a tutti: da un lato, alla società e alla squadra; dall’altro ai tifosi. Lo abbiamo detto e ridetto tante volte, ma lo ripetiamo, e non ci stancheremo mai di farlo: allo stadio (come al ristorante) protesta sì, violenza no.